mercoledì 5 agosto 2009

Discariche e Amianto: uno studio dell'Ospedale Monaldi di Napoli

"L'aumentato rischio di cancro pleurico, correlabile all'inquinamento selvaggio da discariche di rifiuti indifferenziati e tossici, richiede l'approfondimento del destino ambientale degli agenti inquinanti".
E' quanto si legge in uno studio eseguito dai servizi di medicina preventiva e di anatomia patologica dell'ospedale Monaldi di Napoli. I medici hanno preso in esame le cartelle cliniche di 355 pazienti nel decennio che va dal 1997 al 2006 avendo il "fondato sospetto che l'aumento significativo dei mesoteliomi pleurici nell'area campana sia provocato dal grave inquinamento ambientale, indotto sul territorio a causa del deposito criminale di rifiuti tossici e nocivi, tra cui il silenzioso killer amianto, per il quale si raccomanda una scrupolosa bonifica dei siti riconosciuti inquinati".
"E' auspicabile una consapevole ed autentica tutela della salute - scrivono ancora i medici - considerando, soprattutto, che una appropriata prevenzione non richiede tanto la diagnosi precoce di un male, che è la conferma di una malattia già verificata, ma, piuttosto, il rispetto e la difesa della salute dell'ambiente nel quale viviamo per un futuro senza minacce".



A.O. MONALDI - NAPOLI
Azienda di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione
Via L. Bianchi – 80131 - NAPOLI - Tel. 081/7061111

SERVIZIO DI MEDICINA SERVIZIO DI ANATOMIA PREVENTIVA PATOLOGICA
Direttore: Direttore:
Dott. GERARDO CIANNELLA Dott. GIUSEPPE ANTINOLFI



G. CIANNELLA P. DELLE DONNE C. CRISPINO
F. ANTINOLFI

MESOTELIOMA PLEURICO: una morte prevedibile ed evitabile
(Osservazioni Epidemiologiche su una Casistica Anatomopatologica e Clinica degli Anni 1997 – 2006)



In ricordo di due miei cari amici morti, di recente, per il Mesotelioma Pleurico

Gerardo Ciannella

INTRODUZIONE

In questa pubblicazione racconteremo quello che è accaduto, negli ultimi anni, nell’Ospedale Monadi di Napoli, dove lavoriamo, relativamente al riscontro cito-istologico della più frequente Neoplasia pleurica: il MESOTELIOMA.
Abbiamo raccolto numerose storie da 355 cartelle cliniche relative ad altrettanti pazienti ricoverati nell’Ospedale Monaldi, prevalentemente nelle Divisioni di Chirurgia Toracica e di Oncologia Polmonare, dove è stata formulata la infausta diagnosi di MESOTELIOMA PLEURICO su una prevalente sintomatologia clinica iniziale di Disturbi toracici da dolore, dispnea, tosse che avevano indotto al ricovero ospedaliero.
Abbiamo raccolto numerosi dati epidemiologici che ci hanno permesso di fare esperienza sulla eziopatogenesi di questa terribile Neoplasia pleurica.
Il MESOTELIOMA PLEURICO non è un male lontano, ma è un male presente, che sta in mezzo a noi; un male che ha già distrutto tante vite umane che tante, ancora, ne distruggerà; si tratta di un male che si potrebbe evitare, perché, conoscendone la causa prevalente, che è l’AMIANTO (ASBESTO) è un male prevedibile, dunque, evitabile.
La Prevenzione più efficace è la PREVENZIONE AMBIENTALE, CHE è Prevenzione Primaria, la quale si attua prestando maggiore attenzione al trattamento dei Rifiuti contenenti AMIANTO, come il famigerato ETERNIT=conglomerato di cemento ed amianto, tanto usato come materiale edilizio, negli anni passati.
L’AMIANTO è un MINERALE che uccide nel silenzio……
L’AMIANTO è un KILLER non ancora neutralizzato……
In ITALIA dal 1992 (Legge 27 marzo 1992, n.257) è proibita l’estrazione, l’importazione e la lavorazione dell’Amianto; tale Legge, purtroppo, ad oggi, resta ancora disattesa; in ITALIA si calcola che restano in giro più di 30 milioni di tonnellate di AMIANTO, la cui rimozione e deposito in discariche speciali come prevede la Legge, non è semplice, percui, il più delle volte, l’AMIANTO è gettato in Discariche comuni e/o abusive e quando gli agenti atmosferici penetrano nelle Discariche ne possono derivare Percolati (Fluidi) che diffondono le fibre nocive nell’ambiente e nelle acque. Dal minerale, AMIANTO, per processi di decomposizione, si liberano, con la polvere, Fibre più lunghe di 5 micron (il Micron è una unità di misura di lunghezza equivalente ad un millesimo di millimetro), esse penetrano nell’interstizio polmonare, la parte più intima del polmone, comportandosi come degli “spilli” che, una volta respirati, si fissano nei bronchioli e negli alveoli polmonari, inducendo Alveolite e poi Fibrosi polmonare interstiziale; a livello delle pleure si formano delle placche e tra i due foglietti pleurici si organizzano versamenti siero-ematici recidivanti che non si risolvono con le terapie pneumologiche.
Le Fibre di AMIANTO hanno la caratteristica di non essere Biodegradabili né Biocompatibili, la qualcosa significa che esse sono da considerarsi “eterne”, in quanto rimangono “attive” nell’Organismo e non esistono sistemi tecnologici in grado di attenuarne la pericolosità.
L’esposizione all’AMIANTO può provocare TRE differenti e gravi Patologie Polmonari:
L’ASBESTOSI POLMONARE, malattia nella quale i tessuti del polmone, irritati dalle Fibre microscopiche dell’AMIANTO, formano cicatrici fibrose nel polmone, che perde elasticità, rendendo difficile la ossigenazione e provocando le condizioni di Insufficienza respiratoria.
Dal punto di vista terapeutico non esiste alcun mezzo capace di impedire l’evoluzione progressiva e peggiorativa della malattia e, pertanto, in considerazione della sua gravità, si impongono rigorose misure di prevenzione ambientale, per impedire la dispersione della polvere di AMIANTO nell’atmosfera dei luoghi di vita e di lavoro.

IL CARCINOMA POLMONARE, con un aumento, per i Fumatori, di 5 volte.
In media, ogni anno, dal 2004 al 2007, sono stati diagnosticati, nell’Azienda Ospedaliera “MONALDI”, circa 750 casi di Tumori Polmonari, per cui NAPOLI è la prima città d’ITALIA in termini di incidenza di TUMORI al POLMONE.

IL MESOTELIOMA PLEURICO, gravissimo tumore maligno, estremamente invasivo, che colpisce la pleura, il peritoneo e il pericardio, non-curabile e con una sopravvivenza, a cinque anni dalla diagnosi, del 2%.
Da ricerche epidemiologiche recenti, essendo aumentati i casi di MESOTELIOMA PLEURICO nella popolazione generale, sono stati imputati all’inquinamento ambientale i Mesoteliomi osservati in soggetti non-professionalmente esposti al minerale, ma abitanti in zone circostanti a Discariche contenenti AMIANTO e pertanto, già, da diversi anni, il problema della CANCEROGENESI da AMIANTO si è spostato dal campo professionale al campo ambientale ed e stato evidenziato che la gestione dei Rifiuti non-trattati può presentare un fondato Rischio da esposizione all’AMIANTO.
L’intervallo tra l’inizio della Esposizione e la Diagnosi di Neoplasia da AMIANTO è molto lunga, in media circa 30 anni.

MATERIALE E METODO

Dal 1997 il Servizio di Anatomia Patologica dell’A.O. MONADI ha incominciato a registrare i casi di MESOTELIOMA PLEURICO (M.P.) diagnosticato in pazienti ricoverati in detto Ospedale ed ha rilevato che:

NUMERO-CASI accertati:
dal 1997 al 2001 sono stati diagnosticati: n° 142 Mesoteliomi Pleurici;
dal 2002 al 2006 sono stati diagnosticati: n° 213 Mesoteliomi Pleurici.

NOTE: E’ stato riscontrato un aumento percentuale del50% con una media annua di 42 Neoplasie Pleuriche Maligne, negli ultimi cinque anni, contro una media annua precedente (Anni 1997-2001) che era pari a 28 Neoplasie pleuriche per anno.

B) SESSO: Risulta colpita, dal MESOTELIOMA PLEURICO UNA DONNA su TRE UOMINI
C) ETA’: 58 – 63 anni
NUMERO-CASI per ESPOSIZIONE:

a) Dal 1997 al 2001 su n°142 Mesoteliomi Pleurici:
n°39 riconoscevano una esposizione professionale
n°103 non riconoscevano una esposizione professionale (per questi casi si può ipotizzare una esposizione ambientale da inquinamento selvaggio per Rifiuti tossici-nocivi-pericolosi (AMIANTO)

Dal 2002 al 2006 su n°213 Mesoteliomi Pleurici:
n°15 riconoscevano una esposizione professionale
n°198 non riconoscevano una esposizione professionale (per essi possono valere le ipotesi su esposte)

NOTE: Raffrontando i due periodi di osservazione si rileva che si è verificata una diminuzione degli Esposti professionali, pari al 60% ed un aumento degli Esposti ambientali, pari al 98%.

ABITUDINE AL FUMO:

a) Dal 1997 al2001: n°36 FUMATORI, pari al25% dei Pazienti Tumorali
n°106 NON-FUMATORI, pari al 75% dei Pazienti Tumorali

Dal 2002 al 2006: n°35 FUMATORI, pari al 15% dei Pazienti Tumorali
n°178 NON-FUMATORI, pari all’85% dei Pazienti Tumorali.

NOTE: L’abitudine al FUMO non incide, in maniera rilevante, sullo sviluppo del MESOTELIOMA PLEURICO.

ZONE RESIDENZIALI dei PAZIENTI, affetti da MESOTELIOMA PLEURICO

a) Dal 1997 al 2001: n°37 Pazienti residenti nella città di NAPOLI
n°50 Pazienti residenti nella Zona VESUVIANA
n°36 Pazienti residenti nella Zona NORD di NAPOLI
n°19 Pazienti residenti Fuori NAPOLI

b) Dal 2002 al 2006: n°61 Pazienti residenti nella città di NAPOLI
n°69 Pazienti residenti nella Zona VESUVIANA.
n°60 Pazienti residenti nella Zona NORD di NAPOLI
n°23 Pazienti residenti Fuori NAPOLI

NOTE: Raffrontando i dati raccolti nei periodi predetti, per i quali è evidente l’aumento dei MESOTELIOMI PLEURICI, si riscontra quanto segue:
- per la città di NAPOLI: l’aumento significativo del MESOTELIOMA PLEURICO si è evidenziato per le zone di :
- PIANURA- SOCCAVO
- FUORIGROTTA- BAGNOLI
- BARRA-PONTICELLI
- per la ZONA VESUVIANA:l’aumento significativo del M. P. si è verificato per le zone di:
- PORTICI
- CASTELLAMMARE DI STABIA
- TORRE DEL GRECO
- ERCOLANO
- per la ZONA NORD di NAPOLI: l’aumento significativo del M. P. si è verificato per le seguenti zone:
- POZZUOLI
- CASORIA
- MARIGLIANO
- MELITO
- SANT’ANTIMO
- AFRAGOLA
- per i Residenti FUORI NAPOLI: l’aumento significativo del M. P. si è verificato nei Comuni di CASERTA e Provincia e di SALERNO e Provincia.

NOTE: sarebbe interessante rilevare la presenza eventuale di DISCARICHE per Rifiuti Tossici-Pericolosi-Nocivi nelle Zone limitrofe a quelle su indicate, avendo, Noi Ricercatori, il fondato sospetto di un rapporto causale tra DISCARICHE TOSSICHE (AMIANTO) e MESOTELIOMA PLEURICO.
- PIANURA docet..........

CONSIDERAZIONI

IL potere cancerogeno dell'AMIANTO è,oramai,diffusamente riconosciuto dalla Comunità Scientifica Internazionale.
Non esiste una"Soglia di Sicurezza"al di sotto della quale il Rischio di CANCRO sia nullo; ogni esposizione all'AMIANTO produce un Rischio di TUMORE MALIGNO.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) fin dal 1986 ha dichiarato che “l'esposizione a qualunque tipo di Fibra ed a qualunque grado di concentrazione nell'aria va evitata”.
Ogni 5 secondi, in tutto il mondo, una Persona muore a causa della contaminazione provocata da questo minerale: è una STRAGE INFINITA, che poteva e potrebbe essere evitata.
L’AMIANTO ha mietuto e mieterà Decine di Migliaia di Vite Umane; le stime dell'ISPESL (Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza del Lavoro) parlano di oltre 15.000 morti, solo per il MESOTELIOMA PLEURICO, nei prossimi 15 anni ed il picco è atteso per il 2017; se si aggiungono i casi di CANCRO del POLMONE e l'altrettanto mortale ASBEST0SI POLMONARE, si arriva ai numeri da Ecatombe.
E' evidente che la PREVENZIONE PRIMARIA del CANCRO di origine ambientale e/o occupazionale consiste,non nella Diagnosi Precoce della Malattia, ma, nell'evitare l'esposizione alle Sostanze Cancerogene.
E' convinzione comune che le annunciate MORTI da AMIANTO,essendo eventi prevedibili, potrebbero essere evitabili, se, dalla conoscenze acquisite, saremo più sensibili alle condizioni della nostra Vita e dell'Ambiente nel quale viviamo.
A causa della elevata nocività dell'AMIANTO, come relazionato, è indispensabile una rigorosa ed attenta BONIFICA per la rimozione e lo smaltimento dei prodotti e dei manufatti (ETERNIT=Amianto+Cemento); questi ultimi devono essere resi innocui tramite una serie di diversi interventi: coibentazione-confinamento-incapsulamento-sopracopertura (per coperture in cemento-amianto)-rimozione e smaltimento,operati da Tecnici altamente specializzati, secondo le Direttive della CEE:83/477 e 87/217, allo scopo ai tutelare gli Operatori e l'Ambiente.
Per i lavori di BONIFICA di materiali contenenti AMIANTO si devono seguire le procedure previste dal Decreto attuativo della legge 257/92, cioè il Decreto del Ministero della Sanità-6 settembre I994, che ha definito le tipologie di intervento,le quali prevedono le seguenti 5 Fasi: I. Fasi preliminari; 2. Attività di Bonifica; 3. Bonifica Amianto Friabile; 4. Bonifica Amianto Compatto; 5. Trasporto e Smaltimento Rifiuti Amianto.

CONCLUSIONI
I Dati ospedalieri riferiti,provenienti dalle Cartelle cliniche, compilati con attenzione e completezza e con un sistema uniforme, hanno permesso una raccolta coerente di notizie, rappresentando un campione significativo dei casi di malattia, il MESOTELIOMA PLEURICO, nella Comunità Campana, in considerazione, soprattutto, del fatto che l'Ospedale MONALDI è un Polo di eccellenza per la diagnosi e la cura delle Malattie Respiratorie.
Noi ricercatori ci siamo interrogati non solo sul COME si sia diffuso questo allarmante TUMORE MALIGNO della PLEURA, ma, soprattutto, sul PERCHE’, attraverso lo studio dei Tassi di Prevalenza e di Incidenza di questa grave ed incurabile Malattia. Abbiamo eseguito, per DIECI ANNI, una Osservazione sistematica del fenomeno: MESOTELIOMA PLEURICO sui dati anatomopatologici raccolti dalle Cartelle Cliniche dei Pazienti ricoverati nell'Ospedale MONALDI dal 1997 al 2006,per individuare le cause e prevenire questa grave ed incurabile malattia.
Il peso delle evidenze cliniche ed anatomopatologiche del MESOTELIOMA PLEURICO, collegate alla distribuzione delle esposizioni ambientali riportate in questo studio è sufficiente, nella opinione degli AUTORI, a promuovere una maggiore attenzione per le mortali conseguenze sulla salute derivanti dalle deprecabili condizioni dell'attuale minaccioso degrado ambientale del Territorio Campano.
L'aumentato Rischio di CANCRO PLEURICO, correlabile all'inquinamento selvaggio da DISCARICHE di Rifiuti indifferenziati e tossici, richiede l'approfondimento del destino ambientale degli Agenti inquinanti.
E’ auspicatile una consapevole ed autentica TUTELA della SALUTE, considerando, soprattutto, che una appropriata PREVENZIONE non richiede tanto la Diagnosi Precoce di un male, che è la conferma di una malattia già verificata, ma, piuttosto, il rispetto e la difesa della SALUTE dell’AMBIENTE nel quale viviamo, per un Futuro senza minacce.
Nell'attesa di ulteriori Studi scientifici, esprimiamo un fondato sospetto che l'aumento significativo dei MESOTELIOMI PLEURICI nell'area campana sia provocata dal grave inquinamento ambientale, indotto sul Territorio a causa del deposito “criminale" di Rifiuti tossici e nocivi, tra i quali il silenzioso KILLER-AMIANTO, per il quale si raccomanda una scrupolosa BONIFICA nei Siti riconosciuti inquinati.

SOMMARIO

Gli Autori hanno esaminato 355 cartelle cliniche di altrettanti Pazienti ricoverati nell'Ospedale MONALDI di Napoli, dal 1997 al 2006, per i quali è stata formulata la diagnosi di MESOTELIOMA PLEURICO, riscontrando un aumento percentuale del 50% delle Neoplasie pleuriche maligne negli ultimi cinque anni e rilevando, nella loro eziologia, una diminuzione della esposizione professionale ed un aumento della esposizione ambientale al Killer-Amianto.
Gli Autori hanno, anche, evidenziato l'aumento significativo del MESOTELIOMA PLEURICO per le zone di NAPOLI e PROVINCIA, dove, in maggior numero, sono stati individuati i siti di discariche di sostanze tossiche, pericolose e nocive, quali L'AMIANTO.
Gli Autori sostengono, inoltre, la necessità di una rigorosa ed attenta bonifica del territorio campano, ritenendo che la vera prevenzione del Mesotelioma Pleurico non debba tanto preoccuparsi di formulare una diagnosi precoce di una malattia, purtroppo inguaribile, ma debba, piuttosto, preoccuparsi di tutelare l'igiene ambientale del territorio, allo scopo di evitare il grave rischio della esposizione mortale a sostanze cancerogene.

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