lunedì 17 agosto 2015

IL SILENZIO COMPLICE SULLA MORATORIA PER LE DISCARICHE DI AMIANTO

Un commento dopo la lettura dell'articolo di Antonio Marfella su Il Fatto dal titolo: Se non partiamo dai rifiuti industriali non capiamo il ‘Gioco dei tre sacchetti’ del 15 agosto 2015

Ricordiamo che in consiglio regionale lombardo da oltre due anni 'giace' inascoltata da TUTTE le componenti della commissione ambiente la nostra petizione sulla moratoria delle discariche di amianto che chiede, tra l'altro, che venga istituita una commissione di tecnici indipendenti con il compito di valutare il miglior sistema di smaltimento del rifiuto speciale amianto

Cittadini contro l'amianto
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FB continua a chiudere le nostre pagine

FB continua a chiudere le nostre pagine, evidentemente segnalate da chi vuole far tacere una voce indipendente, ma noi andiamo avanti!!
Abbiamo fatto da apripista in Italia alle lotte contro smaltimento non corretto dell'amianto. Senza partecipazione diretta non si tutela ambiente e salute.
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Cittadini contro amianto

venerdì 23 gennaio 2015

LA MANCATA REALIZZAZIONE DELLA DISCARICA DI AMIANTO DI CAPPELLA CANTONE (CR) E' UNA VITTORIA DEI CITTADINI

LA MANCATA REALIZZAZIONE DELLA DISCARICA DI AMIANTO DI CAPPELLA CANTONE (CR) E' UNA VITTORIA DEI CITTADINI.
DOPO LA CANCELLAZIONE DA PARTE DEL CONSIGLIO DI STATO DELL'AUTORIZZAZIONE A REALIZZARE LA DISCARICA NON ABBASSARE LA GUARDIA.
CONTINUA LA LA BATTAGLIA PER LA MORATORIA DI TUTTE LE DISCARICHE D'AMIANTO.

Dopo che i cittadini avevano già affossato definitivamente la realizzazione della discarica di amianto di Cappella Cantone in provincia di Cremona, grazie alle mobilitazioni, alle petizioni, ai convegni e all'esposto alla Procura (promosso SOLO ESCLUSIVAMENTE DA SINGOLI CITTADINI) che ha portato al SEQUESTRO dell'ex cava Retorto e all'arresto, tra gli altri, di Locatelli - proprietario della discarica - e di Rotondaro - dirigente dell'ARPA - e all'incriminazione dello stesso ex presidente della giunta regionale Formigoni, anche un'istituzione amministrativa (Consiglio di stato) ha sancito l'esistenza di alcune irregolarità nel procedimento autorizzativo.
Vergognosa, ipocrita e manipolatoria la posizione di chi vuole ricondurre questa vittoria solo al merito di alcune istituzioni o di alcuni amministratori o della stampa. Si ignora volutamente il ruolo dei cittadini che fin dall'inizio, senza esitazione o calcoli meschini, isolati dalla maggioranza dei politici e degli amministratori del territorio, presero posizione contro la discarica e portarono avanti la lotta contro il malaffare e le infiltrazioni mafiose legate allo smaltimento dei rifiuti e fecero della battaglia di Cappella Cantone una questione nazionale, portando per la prima volta all'attenzione pubblica la questione legata alle possibilità di riciclo del rifiuto amianto.
L'ottimismo sbandierato da alcuni amministratori locali dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato è fuorviante, se non un trucco per far abbassare la guardia ai cittadini.
L'annullamento dell'autorizzazione è sicuramente una cosa positiva, ma solo perché potrà essere utile, durante il processo, a fare chiarezza sulle gravi responsabilità dei dirigenti di REGIONE LOMBARDIA e di ARPA che hanno dato parere favorevole alla discarica e che, purtroppo, continuano a ricoprire ancora oggi lo stesso ruolo.
In realtà le battaglie contro la pericolosità dell'interramento dell'amianto non sono concluse, anzi devono continuare per richiedere la MORATORIA di tutte le discariche e la sperimentazione di metodi alternativi all'interramento, perché tra poco potrebbero proporre una discarica a poche decine di km da quella di Cappella Cantone.
Ricordiamo che la petizione popolare per la moratoria delle discariche di amianto giace da quasi due anni nei cassetti della Commissione Ambiente del Consiglio regionale (vedi link PETIZIONE POPOLARE PER LA MORATORIA DELLE DISCARICHE DI AMIANTO)
Ribadiamo le nostre richieste che rafforzeranno la campagna nazionale per la moratoria:
  1. RIFORMARE L'ARPA (che non sia più emanazione diretta della Giunta)
  2. ALLONTANAMENTO di tutti i corrotti dalla stessa Agenzia e controllo dei cittadini su di essa
  3. REVOCARE i dirigenti coinvolti nella vicenda di Cappella Cantone (CR)
  4. ADEGUAMENTO LEGISLATIVO ALLA NORMATIVA EUROPEA, per evitare che luoghi non adatti alle discariche siano resi “adatti” con innalzamenti realizzati con materiale inquinanti
  5. COSTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE nazionale di esperti per valutare i vari sistemi di smaltimento dell'amianto in alternativa al pericoloso interramento
Cittadini contro l'amianto

Cremona, 23 gennaio 2014

sabato 10 gennaio 2015

discarica di amianto di Cappella Cantone (CR)

Prendiamo atto delle prese di posizione di Comune e Provincia di Cremona e del sindaco di Cappella Cantone contro la realizzazione della discarica di amianto nella cava di Retorto (Cappella Cantone), dopo anni di battaglie da noi promosse e combattute con successo.
Prima di tutto occorre rassicurare i cittadini che la cava di Retorto è sotto sequestro e lo sarà per tutta la durata del processo contro Formigoni & C., quindi gli 'appetiti' di cavatori e speculatori non potranno essere soddisfatti.

Vero è che la situazione attuale permetterebbe ancora a persone senza scrupoli e amministratori compiacenti e collusi di iniziare pratiche di autorizzazione di discariche di amianto in altri siti del cremonese e nel resto della Lombardia. La corruzione per ottenere l’autorizzazione per la discarica di Cappella Cantone non è stata un episodio isolato. Troppe sono le analogie con i procedimenti autorizzativi delle altre discariche di amianto approvate e in corso di approvazione in Lombardia.
Ricordiamo, inoltre, che i dirigenti regionali che a vario titolo sono stati coinvolti nella vicenda di Cappella Cantone ricoprono quasi tutti le stesse funzioni, l’ARPA rimane ancora un organismo i cui vertici sono nominati dalla giunta e non c’è stato nessun cambiamento nella direzione dell’ARPA di Cremona con la nuova giunta Maroni.
Per impedire tutto questo non è sufficiente chiedere solo la revoca dell'AIA (autorizzazione integrata ambientale) per Cappella Cantone.
Per scongiurare il pericolo di realizzazione di impianti nocivi per la salute e per il territorio, ma anche per scongiurare il pericolo di infiltrazioni mafiose e n’dranghetiste nella gestione dello smaltimento del rifiuto amianto, l'unica via è quella di sostenere, anche con la mobilitazione, la petizione popolare di Cittadini contro l'amianto e di altri comitati per la moratoria delle discariche di amianto, che giace 'dormiente' sui tavoli della commissione ambiente del consiglio regionale.

Cittadini contro l'amianto

Cremona, 10 gennaio 2015

mercoledì 26 novembre 2014

giovedì 3 luglio 2014

SPUNTI DI DISCUSSIONE SULLO SMALTIMENTO CORRETTO DELL'AMIANTO


Trattiamo l'argomento dello smaltimento corretto dell'amianto da oltre sei anni e siamo stati i protagonisti della lotta contro la discarica di amianto di Cappella Cantone in provincia di Cremona, che ha portato all'arresto per corruzione e traffico illecito di rifiuti il proprietario della discarica Locatelli, il dirigente ARPA Rotondaro e l'ex vice presidente del consigli regionale Nicoli Crisitiani. Sempre per questa vicenda è indagato anche Formigoni.
In tutti questi anni abbiamo lavorato in rete con gli altri comitati della Lombardia, Piemonte, Veneto, Sicilia, Calabria, Abruzzo, Campania, Lazio, Basilicata, Emilia-Romagna, Toscana...abbiamo quindi il polso della situazione e vogliamo condividerlo con voi e con chi ha a cuore il problema dello smaltimento corretto dell'amianto.

Queste di seguito sono per noi alcune delle questioni dirimenti su cui discutere per una modifica della normativa sullo smaltimento dell'amianto.

1. escluso il ricorso alle miniere in Italia. Si sono già pronunciati contro comitati ed organizzazioni sia in Sardegna che in Piemonte.
2. escluso l'accelerazione sulle autorizzazioni di impianti di inertizzazione. Le modalità delle autorizzazioni al momento sono le stesse delle discariche, seguendo logiche di mercato, e le popolazioni sono fortemente contrarie perchè le decisioni sono imposte dall'alto, gli organi preposti al controllo non sono adeguatamente formati e non sono indipendenti dalla politica, non c'è un piano normativo adeguato (non esiste per esempio ancora l'obbligo di Valutazione di Impatto Ambientale durante la gestione e dopo la cessazione dell’attività...si spera nell'applicazione della nuova legge europea...), non è stata fatta sufficiente sperimentazione ecc...
3. è limitativo fare cenno solo ai partners industriali che finora hanno avanzato richiesta. Occorre lavorare principalmente sulla ricerca delle migliori tecnologie disponibili e fare pressione perchè il ministero della salute si avvalga della consulenza di veri esperti in materia, super partes, cosa che al momento non avviene.

Cittadini contro l'amianto