La lotta continua contro la realizzazione delle megadiscariche di amianto. Lavoreremo per creare le condizioni per occupare l’area sulla quale dovrà essere realizzata la discarica di Cappella Cantone, allargando al mobilitazione a livello nazionale.
La mozione della Lega assunta oggi martedì 24 marzo 2009 dal consiglio regionale non risolve nulla, di fatto sdogana la realizzazione della discarica di Cappella Cantone, imbroglia tutti i cittadini del territorio e gli stessi elettori della Lega che hanno aderito alle mobilitazioni di questi mesi. Le Lega, sul territorio, dichiara di essere contraria alle megadiscariche mentre a Milano dà il via libera alla loro realizzazione.
La mozione approvata oggi dal consiglio regionale dalla maggioranza di centro-destra con emendamenti peggiorativi e provocatori dell’assessore Buscemi (su cui nei prossimi giorni torneremo) è una gigantesca bufala elettoralistica.
Infatti non blocca l’iter amministrativo per impedire la realizzazione delle due megadiscariche, ma semplicemente e genericamente fa appello per il futuro all giunta Formigoni-Boni (assessore della Lega al territorio) sollecitandola ad una nuova normativa relativa al piano smaltimento rifiuti e ridimensiona di fatto anche lo sbandierato coinvolgimento delle istituzioni locali nelle scelte di individuazione dei siti adatti.
In sostanza si tratta di una bieca e poco intelligente strumentalizzazione elettoralistica che getta fumo negli occhi ai cittadini e allo stesso elettorato di centro-destra e costituisce di fatto un’apripista che vorrebbe facilitare la realizzazione della megadiscariche di Cappella Cantone e Cingia de’ Botti.
Tutto questo si spiega perché dietro ci sono interessi milionari sui quali sarebbe il caso di indagare.
Noi comunque non ci fermeremo e continueremo le mobilitazioni e le iniziative in modo articolato ad ogni livello ivi compresa un’interrogazione al Parlamento europeo e, quando termineremo la raccolta dei documenti tesi a dimostrare la irregolarità dei rapporti tra politici e cavatori, avvieremo ricorso alla Magistratura affinché faccia luce sull’intreccio truffaldino fra interessi privati e quelli di alcuni politici del centro-destra e di associazioni gastonomico-ambientaliste che hanno forti interessi legati anche all’EXPO 2015, come illustreremo in una prossima conferenza stampa.
Cittadini contro l’amianto della provincia di Cremona
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