lunedì 20 settembre 2010

La discarica di amianto di Ortona in Abruzzo

ORTONA (Chieti) località Taverna Nuova. Impianto per lo smaltimento di rifiuti contenenti a-mianto in matrici cementizie o resinoidi per una quantità 250 mila mc di cemento-amianto. Per lo smaltimento è stato utilizzato l'invaso di una ex cava di ghiaia che ha terminato la produzione nel 1978. La S.M.I. (Società Meridionale Inerti) proprietaria del sito ottiene con ordinanza dirigenziale n. 45 del 11/04/2001 autorizzazione a ricevere rifiuti inerti contenenti amianto.
Ci sono abitati vicinissimi, a 500-600 metri, tra cui Villa Carlone, Villa Sarchese, Villa Pincione, Villa Iurisci in comune di Ortona e Casino Vezzani in comune di Crecchio. Intorno al perimetro della discarica ricade l’acquedotto Del Verde, il fosso Perrillo che raccoglie le acque piovane e nell’area di 1-1,5 km scorrono i fiumi Arielli e il fosso Riccio.
Nel 2005, in seguito ad un esposto alla Procura della Repubblica, l'A.R.T.A. (Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente) effettua un sopralluogo rilevando la presenza di fibre aerodisperse, pertanto la Regione Abruzzo, prendendo atto dei dati forniti, diffida la S.M.I. dal proseguire l'attività. La discarica rimane inattiva fino ad oggi, ma abbandonata alle intemperie e senza alcun intervento di bonifica. La S.M.I. ritorna all'attacco: il 28/11/2008 presenta uno studio di impatto ambientale al fine di adeguare il proprio
impianto alle caratteristiche fissate dal D.Lgs 36/03 per le discariche di rifiuti non pericolosi. E' attesa l'Autorizzazione Integrata Ambientale, il 25/05/2010 gli enti interessati esprimeranno il parere in sede di Conferenza dei Servizi. La presenza di una discarica per lo smaltimento di amianto porterebbe senza ombra di dubbi seri danni all'economia della zona stessa, in quanto quest'ultima ri-sulta essere prevalentemente di natura agricola. Infatti la discarica sorge nel mezzo di centinaia di ettari coltivati a vigneti per la produzione di vini IGT e DOC (Montepulciano e Trebbiano) e coltiva-zione di uliveti per la produzione di olio extra-vergine. Esistono, inoltre, numerose peschiere in zona, di cui una comunale, utilizzate dagli stessi contadini per attingere acqua da usare per i propri vigneti ed orti.
Dicono i cittadini: la presenza di terreni agricoli, la vicinanza ai centri abitati, quindi la presenza di esseri umani che vivono ed operano nelle aree circostanti, rendono questo sito sicuramente, almeno per chi è ancora dotato di buon senso, non adeguato. Ciò non toglie che ci sia una reale esigenza di smaltimento dell'amianto, per la quale è doverosa individuare siti più adeguati o ancor meglio tec-nologie più idonee e con un risvolto economico a più ampio raggio. L’associazione NADA onlus ed un residente di Villa Pincione hanno presentato ricorso al TAR il 10 maggio 2010. Il provvedimento approvato in consiglio regionale blocca la realizzazione della discarica e anche la giunta regionale ha votato per la sospensione del progetto.
Incredibilmente la Giunta fa poi dietro front e il 3 settembre 2010 autorizza la S.M.I. srl di Vasto a realizzare la discarica di 270mila metri cubi di rifiuti contenenti amianto.



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