martedì 7 giugno 2011

Ci riprovano ancora una volta, ma la discarica di amianto di Cappella Cantone (Cremona) non si deve fare e non si fara’

Ci riprovano ancora una volta, ma la discarica di amianto di Cappella Cantone (Cremona) non si deve fare e non si fara’ perche’ fuori norma ed in contrasto con i piu’ elementari principi di sicurezza.
Occorre riprendere la mobilitazione ancora piu’ forte, diffusa e radicale di quelle precedenti.

Il 9 giugno prossimo a Milano si riunirà ancora la conferenza dei servizi per tentare per l’ennesima volta di decidere l’autorizzazione alla discarica.
Questa è una procedura anomala che rasenta l’illegalità sia perché è fuori tempo massimo rispetto all’inizio della procedura, sia perché in più istanze è già stato chiaramente detto che l’area di Cappella Cantone non solo non è idonea, ma sarebbe addirittura pericolosa perché in quel terreno le falde acquifere sono affioranti. Non è la prima volta che dopo poche ore di pioggia quella zona va sott’acqua, infatti anche oggi l’area si presenta allagata come documentano alcune foto che abbiamo fatto.
Continuano gli episodi di mancanza di trasparenza e correttezza e di rispetto delle regole.
Riassumiamo i fatti:
1. Il 17 novembre 2010 la Regione rende note che la Cavenord ha dieci giorni di tempo per presentare controdeduzioni, diversamente la discarica non si farà.
2. Alla scadenza dei dieci giorni tutti gli organi di stampa e gli Enti interessati ritengono chiusa la vicenda, poiché non viene resa pubblica la notizia dell’avvenuto deposito delle controdeduzioni
3. Solo due mesi dopo la Regione rende noto che Cavenord aveva presentato le sue controdeduzioni il 26 novembre 2010, guarda caso l’ultimo giorno utile! Le modifiche che vuole apportare Cavenord sono risibili e insostenibili. Aggiungere due metri di sabbia e ghiaia non risolve il problema dell’affioramento delle acque.
4. Alla fine di aprile 2011 scadono i termini per accogliere o meno questo progetto dei cavatori, ma la Regione decide di non decidere e continua il monitoraggio della falda che si sarebbe dovuto concludere ad agosto 2011. In realtà a sorpresa scopriamo che questo monitoraggio si concluderà prima della conferenza dei servizi del prossimo 9 giugno.
Noi sosteniamo che questa conferenza dei servizi del 9 giugno è anomala e fuori norma poiché avviene dopo i 150 giorni previsti dalla normativa (decreto legislativo n. 152 del 2006) e non può e non deve decidere nulla se non la definitiva “sepoltura” della discarica.
Ancora una volta la forzatura e il disprezzo della legislazione vigente è evidente. La giunta regionale preme per iniziare le bonifiche in vista dell’EXPO ed insiste sulla realizzazione delle discariche perché attorno ci sono evidenti interessi economici che vanno inevitabilmente ad intrecciarsi con istituzioni e con mafie economiche di varia natura. Le discariche sono l’affare del secolo.
Non vogliono neppure prendere in considerazione lo studio di ipotesi alternative di smaltimento (il trattamento delle fibre di amianto per renderle innocue e riutilizzabili). Evidentemente devono pagare un pegno ai cavatori per le promesse fatte quattro anni fa che a Cappella Cantone si sarebbe fatta comunque una discarica.
La ditta Locatelli, che ora è proprietaria di Cavenord e che vuole fare il business di svariati milioni di euro a Cappella Cantone, ha dato subappalti a ditte che poi risulteranno coinvolte in inchieste sulla n’drangheta (vedi il nostro comunicato dell’agosto 2010 http://cittadinicontroamianto.blogspot.com/2010/08/la-discarica-non-sha-da-fare-cappella.html) .
La verità è che contro le esigenze dei cittadini si sono mossi e si muovono interessi privati e pubblici che hanno come unico obiettivo la realizzazione di profitti a scapito della vita e della salute dei cittadini stessi.
Non è vero che la responsabilità della mancanza di impianti di smaltimento dell’amianto è colpa dei cittadini che non li vogliono vicino a casa, come sostiene superficialmente l’assessore regionale Belotti (Lega). Il problema reale è che si vogliono autorizzare discariche a tutti i costi in luoghi e situazioni pericolose solo perché conviene ai cavatori e ai politici ad essi vicini e non importa se tutto questo è in contrasto con la normativa e con i più evidenti principi di difesa della salute.
La nuova direttiva europea sui rifiuti (2008/98/CE del Parlamento e del Consiglio europeo) è già stata recepita dall’Italia con il decreto legislativo n. 205 del 3 dicembre 2010, ma si continua ad ignorarla.
Questa legge stabilisce criteri di priorità nella gestione dei rifiuti con lo smaltimento all’ultimo posto e dà il compito alle pubbliche amministrazioni di perseguire iniziative dirette ad utilizzare le migliori tecniche disponibili e a favorire il rispetto di questa gerarchia mediante la promozione dello sviluppo di tecniche appropriate per l’eliminazione di sostanze pericolose contenute nei rifiuti al fine di favorirne il recupero.
E’ dal 2004 (vedi il decreto n. 248 del 29 luglio 2004 ) che in Italia si potrebbe di fatto riciclare il rifiuto amianto con impianti alternativi all’interramento, ma dopo sette anni continuiamo ancora a parlare di discariche! Al vaglio della Regione ci sono cinque progetti di discarica di amianto, non solo quello di Cappella Cantone (CR) ma anche quelli di Treviglio (BG), Brescia, Travagliato (BS), Cava Manara (PV) e tutti e cinque sono fortemente osteggiati dalla popolazione perché troppo vicini ai centri abitati ed in presenza di falde acquifere affioranti. A Montichiari hanno invece autorizzato una discarica che però non è funzionante perché sotto sequestro: i gestori smaltivano illecitamente rifiuti inerti prima di avere l’autorizzazione stessa.

La Regione Lombardia tramite l’assessore Belotti , competente per l’autorizzazione degli impianti di smaltimento dell’amianto, è capace solo di mettere in campo una sistematica campagna mediatica di disinformazione e manipolazione.
Sul Corsera del 27 marzo 2011 offende i cittadini affermando che chi osteggia le discariche ha un atteggiamento masochistico preferendo l’eternit sui tetti piuttosto che accettare una discarica innocua vicino a casa.
L’instancabile assessore firma anche un opuscolo informativo sull’amianto dell’associazione Gaia in cui si afferma, senza offrire riscontri tecnico-scientifici, che il migliore metodo per lo smaltimento dell’amianto e’ la discarica e che sugli impianti di trattamento ci sono alcuni dubbi.
Ultima chicca è il convegno sull’amianto organizzato a Milano il 30 maggio 2011 dalla direzione regionale Territorio e Urbanistica, il cui assessore di riferimento è sempre Belotti. Nessuna associazione che si occupa di amianto e nessun comitato contro l’amianto è stato invitato e coinvolto tranne l’associazione Gaia notoriamente non contraria alle discariche e Legambiente. In compenso hanno invitato Risorse Future ed Ecodeco a parlare di gestione, accettabilità sul territorio e impatto ambientale di una discarica! Ricordiamo che l’ultimo progetto di Ecodeco, presentato in Regione da Risorse Future, è quello di Cava Manara : uno stoccaggio di oltre 900 mila metri cubi di rifiuti inerti e di eternit, di cui una parte nel Parco del Ticino, vicinissimi ai centri abitati in una zona che si chiama Siccomario, “ come il mare”, cioè con acque evidentemente affioranti.
Per concludere: noi ribadiamo, per l’ennesima volta, che sulla base delle intercettazioni pubblicate sulla stampa locale nei mesi scorsi e sulla base di dati certi contenuti nel nostro esposto alla Magistratura, e anche sulla base delle ultime violazioni alla normativa che abbiamo ricordato nel comunicato, quest’ultima e’ sollecitata ad intervenire.

LE DISCARICHE SONO PERICOLOSE E DEVONO ESSERE FERMATE IN TUTTO IL PAESE!
LA MOBILITAZIONE DOVRA’ ESSERE PIU’ ESTESA E PIU’ EFFICACE!
VOGLIAMO COINVOLGERE ALTRI COMITATI A LIVELLO NAZIONALE FINO AD ARRIVARE AD UNA MANIFESTAZIONE DAVANTI AL SITO CHE ACQUISTI IL CARATTERE DI PRESIDIO PERMANENTE PER IMPEDIRE L’EVENTUALE INIZIO DEI LAVORI!

Mariella Megna - Cittadini contro l’amianto
Giorgio Riboldi – SU LA TESTA l’altra Lombardia
Carmine Fioretti – CUB – Confederazione Unitaria di Base

Cremona, 7 giugno 2011

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