Il prossimo 5 settembre si terrà in Regione la conferenza dei servizi per dare l’autorizzazione o meno alla realizzazione della discarica di amianto di Cappella Cantone (Cremona). Diffidiamo i responsabili regionali ad accogliere le istanze dei cavatori e a dare un giudizio positivo su questo progetto di discarica che è altamente pericoloso per la salute dei cittadini, come abbiamo sostenuto in questi tre anni di lotte e mobilitazioni, motivando anche le nostre posizioni con ben tre convegni tecnico-scientifici sull’argomento.
Dal punto di vista tecnico la discarica NON è idonea perché le falde sono troppo alte: lo ha affermato la Regione stessa il 17 novembre 2010 in una nota dando dieci giorni di tempo a Cavenord per presentare le controdeduzioni, e lo dimostrano gli ultimi rilievi dell’ARPA se non si tiene conto del franco virtuale di circa due metri di materiale che dovrebbe essere aggiunto per isolare la falda.
Quindi se si dovesse decidere di autorizzare la discarica questo sarà solo ed esclusivamente il frutto della volontà politica della giunta Formigoni-Rossoni- Belotti che vuole imporre le proprie scelte dall’alto ignorando le istanze del territorio. La verità è che contro le esigenze dei cittadini si sono mossi e si muovono interessi privati e pubblici che hanno come unico obiettivo la realizzazione di profitti a scapito della vita e della salute dei cittadini stessi.
Tutti i soggetti che nella prossima conferenza dei servizi si adegueranno alla volontà della giunta regionale e non si opporranno alla realizzazione della discarica saranno complici di questo scempio, ivi compreso Salini della cui improvvisa contrarietà si è persa traccia ultimamente. Il presidente della Provincia avrebbe la possibilità di essere coerente con le sue ultime dichiarazioni e dire NO, facendo pesare la sua scelta nella conferenza dei servizi.
Le discariche di amianto non sono innocue e l’interramento in discarica non è la migliore tecnologia disponibile per smaltire l’amianto (ricordiamo che il dott. Plescia, ricercatore del CNR, nella conferenza che abbiamo organizzato a San Bassano (CR) l’anno scorso, ha illustrato e informato sullo stato della ricerca e applicazione relativa agli impianti di modificazione cristallo-chimica dell’amianto e alla loro validità come alternativa all’interramento che, al contrario, non elimina il rifiuto, ma rischia di esaltare gli effetti negativi contenuti nello stesso).
La nuova normativa europea sui rifiuti stabilisce che l’interramento è all’ultimo posto della gerarchia per lo smaltimento dei rifiuti e bisogna privilegiare il riciclo.
La Regione Lombardia continua invece a perdere tempo per cercare di far approvare a tutti i costi discariche pericolose, ignora le nuove tecnologie e non vuole cambiare le regole per la pianificazione dello smaltimento.
Bisogna continuare la mobilitazione, insieme a tutti gli altri comitati della Lombardia e in Italia che si oppongono alla realizzazione delle discariche di amianto, perché si arrivi ad una moratoria di tutte le autorizzazioni in corso e si rivedano le regole vigenti che non sono sufficienti a garantire che lo smaltimento dell’amianto non provochi ancora morti come in questi anni.
Mariella Megna – Cittadini contro l’amianto
Giorgio Riboldi – SU LA TESTA l’altra Lombardia
Carmine Fioretti - CUB Confederazione Unitaria di Base
2 settembre 2011
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