venerdì 4 settembre 2009

IL SINDACO DI CAPPELLA CANTONE GETTA LA MASCHERA E CONTRADDICE GLI IMPEGNI PRESI CON I CITTADINI E I SUOI ELETTORI. DEVE DIMETTERSI !

Da oggi inizia la campagna per le sue dimissioni.
Per adesioni scrivere a nodiscaricadiamianto@yahoo.it

Il sindaco di Cappella Cantone rinuncia a combattere contro la megadiscarica, questo è quanto si deduce dall’intervista dal tono “doroteo” rilasciata il 2 settembre ad un quotidiano locale.

Questa scelta non sorprende, perché da tempo ci erano note le sue ambiguità, i suoi “distinguo”, i suoi possibilismi , i suoi silenzi e le sue assenze nei momenti cruciali della lotta.

Nell’intervista di ieri sembra di sentir parlare i fratelli Testa, cioè i cavatori che trarranno tutti i profitti dalla discarica che si vorrebbe realizzare su un terreno che è stato pagato il doppio del prezzo di mercato.
Le sue dichiarazioni sono un esempio di possibilismo opportunista, di furbismo ed ignorano volutamente tutto ciò che i cittadini, le associazioni e alcuni partiti hanno detto e fatto in questo anno e mezzo di battaglie sociali ed istituzionali. Si è spinto perfino a sostenere, rasentando il ridicolo e senza timore di essere sbeffeggiato, che la megadisca-rica sarebbe di “pubblica utilità” dato che perfino l’assessorato regionale competente è denominato “Servizi di pubblica utilità”!

Per noi è sempre stato evidente che il sindaco di Cappella Cantone, pur sottoscrivendo qualche volta nel periodo pre-elezioni alcune flebili dichiarazioni dei sindaci della zona contro la realizzazione della megadiscarica, in realtà stava operando in senso contrario e carpiva la buona fede dei suoi elettori. Il suo non è senso di responsabilità, come lui dichiara nell’intervista, ma una scelta politica precisa basata sul furbismo-opportunismo.

Evidentemente le promesse di Formigoni e le successive pressioni del Presidente della provincia relative alle così dette “compensazioni” lo hanno convinto a schierarsi in modo esplicito con i fautori della mega discarica, gettando in tal modo la maschera di “sindaco contro”. In sintesi: Noi( giunta regionale) ti diamo un po’ di quattrini( compensazioni) e tu sindaco ci dai via libera per una megadiscarica pericolosa e dannosa per la salute di tutti e non fai ricorso legale insieme ad altri soggetti che sicuramente lo faranno. Si svende, cioè, la salute in cambio di pochi denari destinati ad asfaltare qualche strada, o per gestire il così detto decoro urbano, o per restaurare qualche vecchia cascina o qualche casa del centro del paese, insomma si getta fumo negli occhi ai cittadini in buona fede. Perchè le “compensazioni” significano proprio questo e ci auguriamo che altri sindaci del circondario non seguano lo stesso esempio, perché, checché se ne dica, i giochi non sono ancora fatti e lo vedremo. I cittadini si mobiliteranno di nuovo e ci sono ampi margini per un ricorso legale sia amministrativo che penale.( Si compra un terreno pagandolo il doppio del suo valore solo se si ha la certezza che l’istituzione preposta ti garantisce la determinazione politica di farti fare la megadiscarica, anche se ciò contrasta con normative e leggi in vigore. Basta cambiarle e modificarle in corso d’opera. Così come è avvenuto).

Per concludere momentaneamente, vogliamo porre al sindaco Tadi quattro domande e finchè non otterremo risposte soddisfacenti continueremo sempre più intensamente la campagna per le sue dimissioni, chiedendo l’adesione dei cittadini, di forze politiche e sindacali e di associazioni:
1) Perché non ha reso noto prima la relazione tecnica, di cui era in possesso fin da maggio, cioè prima delle elezioni?
2) Perché non nega in modo assoluto che vi saranno benefici economici previsti dalla regione Lombardia a favore del suo comune nel caso dovessero riuscire a realizzare la megadiscarica?
3) Perché rinuncia a priori ad adire vie legali per impedire la realizzazione della megadiscarica, diffon-dendo in tal modo sfiducia e lassismo?
4) Perché si offre già come co-gestore della megadiscarica ? Vi sono già degli impegni sottoscritti?

Cremona, 3 settembre 2009
CITTADINI CONTRO L’AMIANTO

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