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venerdì 23 gennaio 2015

LA MANCATA REALIZZAZIONE DELLA DISCARICA DI AMIANTO DI CAPPELLA CANTONE (CR) E' UNA VITTORIA DEI CITTADINI

LA MANCATA REALIZZAZIONE DELLA DISCARICA DI AMIANTO DI CAPPELLA CANTONE (CR) E' UNA VITTORIA DEI CITTADINI.
DOPO LA CANCELLAZIONE DA PARTE DEL CONSIGLIO DI STATO DELL'AUTORIZZAZIONE A REALIZZARE LA DISCARICA NON ABBASSARE LA GUARDIA.
CONTINUA LA LA BATTAGLIA PER LA MORATORIA DI TUTTE LE DISCARICHE D'AMIANTO.

Dopo che i cittadini avevano già affossato definitivamente la realizzazione della discarica di amianto di Cappella Cantone in provincia di Cremona, grazie alle mobilitazioni, alle petizioni, ai convegni e all'esposto alla Procura (promosso SOLO ESCLUSIVAMENTE DA SINGOLI CITTADINI) che ha portato al SEQUESTRO dell'ex cava Retorto e all'arresto, tra gli altri, di Locatelli - proprietario della discarica - e di Rotondaro - dirigente dell'ARPA - e all'incriminazione dello stesso ex presidente della giunta regionale Formigoni, anche un'istituzione amministrativa (Consiglio di stato) ha sancito l'esistenza di alcune irregolarità nel procedimento autorizzativo.
Vergognosa, ipocrita e manipolatoria la posizione di chi vuole ricondurre questa vittoria solo al merito di alcune istituzioni o di alcuni amministratori o della stampa. Si ignora volutamente il ruolo dei cittadini che fin dall'inizio, senza esitazione o calcoli meschini, isolati dalla maggioranza dei politici e degli amministratori del territorio, presero posizione contro la discarica e portarono avanti la lotta contro il malaffare e le infiltrazioni mafiose legate allo smaltimento dei rifiuti e fecero della battaglia di Cappella Cantone una questione nazionale, portando per la prima volta all'attenzione pubblica la questione legata alle possibilità di riciclo del rifiuto amianto.
L'ottimismo sbandierato da alcuni amministratori locali dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato è fuorviante, se non un trucco per far abbassare la guardia ai cittadini.
L'annullamento dell'autorizzazione è sicuramente una cosa positiva, ma solo perché potrà essere utile, durante il processo, a fare chiarezza sulle gravi responsabilità dei dirigenti di REGIONE LOMBARDIA e di ARPA che hanno dato parere favorevole alla discarica e che, purtroppo, continuano a ricoprire ancora oggi lo stesso ruolo.
In realtà le battaglie contro la pericolosità dell'interramento dell'amianto non sono concluse, anzi devono continuare per richiedere la MORATORIA di tutte le discariche e la sperimentazione di metodi alternativi all'interramento, perché tra poco potrebbero proporre una discarica a poche decine di km da quella di Cappella Cantone.
Ricordiamo che la petizione popolare per la moratoria delle discariche di amianto giace da quasi due anni nei cassetti della Commissione Ambiente del Consiglio regionale (vedi link PETIZIONE POPOLARE PER LA MORATORIA DELLE DISCARICHE DI AMIANTO)
Ribadiamo le nostre richieste che rafforzeranno la campagna nazionale per la moratoria:
  1. RIFORMARE L'ARPA (che non sia più emanazione diretta della Giunta)
  2. ALLONTANAMENTO di tutti i corrotti dalla stessa Agenzia e controllo dei cittadini su di essa
  3. REVOCARE i dirigenti coinvolti nella vicenda di Cappella Cantone (CR)
  4. ADEGUAMENTO LEGISLATIVO ALLA NORMATIVA EUROPEA, per evitare che luoghi non adatti alle discariche siano resi “adatti” con innalzamenti realizzati con materiale inquinanti
  5. COSTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE nazionale di esperti per valutare i vari sistemi di smaltimento dell'amianto in alternativa al pericoloso interramento
Cittadini contro l'amianto

Cremona, 23 gennaio 2014

sabato 10 gennaio 2015

discarica di amianto di Cappella Cantone (CR)

Prendiamo atto delle prese di posizione di Comune e Provincia di Cremona e del sindaco di Cappella Cantone contro la realizzazione della discarica di amianto nella cava di Retorto (Cappella Cantone), dopo anni di battaglie da noi promosse e combattute con successo.
Prima di tutto occorre rassicurare i cittadini che la cava di Retorto è sotto sequestro e lo sarà per tutta la durata del processo contro Formigoni & C., quindi gli 'appetiti' di cavatori e speculatori non potranno essere soddisfatti.

Vero è che la situazione attuale permetterebbe ancora a persone senza scrupoli e amministratori compiacenti e collusi di iniziare pratiche di autorizzazione di discariche di amianto in altri siti del cremonese e nel resto della Lombardia. La corruzione per ottenere l’autorizzazione per la discarica di Cappella Cantone non è stata un episodio isolato. Troppe sono le analogie con i procedimenti autorizzativi delle altre discariche di amianto approvate e in corso di approvazione in Lombardia.
Ricordiamo, inoltre, che i dirigenti regionali che a vario titolo sono stati coinvolti nella vicenda di Cappella Cantone ricoprono quasi tutti le stesse funzioni, l’ARPA rimane ancora un organismo i cui vertici sono nominati dalla giunta e non c’è stato nessun cambiamento nella direzione dell’ARPA di Cremona con la nuova giunta Maroni.
Per impedire tutto questo non è sufficiente chiedere solo la revoca dell'AIA (autorizzazione integrata ambientale) per Cappella Cantone.
Per scongiurare il pericolo di realizzazione di impianti nocivi per la salute e per il territorio, ma anche per scongiurare il pericolo di infiltrazioni mafiose e n’dranghetiste nella gestione dello smaltimento del rifiuto amianto, l'unica via è quella di sostenere, anche con la mobilitazione, la petizione popolare di Cittadini contro l'amianto e di altri comitati per la moratoria delle discariche di amianto, che giace 'dormiente' sui tavoli della commissione ambiente del consiglio regionale.

Cittadini contro l'amianto

Cremona, 10 gennaio 2015

mercoledì 26 novembre 2014

sabato 29 marzo 2014

La discarica di Cappella Cantone: era già tutto previsto. La NON discontinuità dell’attuale presidente della giunta lombarda, il leghista Maroni. Aggiornamenti sulla moratoria delle discariche di amianto: approvata la nuova direttiva UE di Valutazione di Impatto Ambientale

La notizia che Formigoni è indagato per corruzione per la vicenda della discarica di amianto di Cappella Cantone non ci lascia certamente stupiti.
Noi siamo stati i fautori dell’avvio dell’indagine grazie al nostro esposto alla Magistratura nel 2009, e abbiamo continuato in tutti questi anni a denunciare sistematicamente gli intrecci poco chiari tra malaffare e politica e a registrarli giorno per giorno nel nostro dossier .
La nostra battaglia contro il malaffare e l’intreccio politica-n’drangheta non si è conclusa affatto dopo che la discarica è stata messa sotto sequestro a fine novembre 2011, con il conseguente arresto dell’ex assessore regionale all’ambiente Nicoli Cristiani, il coordinatore dell’ARPA Lombardia, Rotondaro, e del titolare della discarica Locatelli. Abbiamo continuato a denunciare gli aspetti poco chiari che dovevano ancora venire alla luce e a porre insistentemente queste domande:
1) COME POTEVA Nicoli Cristiani, vice presidente del Consiglio regionale, che non fa parte della giunta e quindi non titolato a prendere alcuna decisione, a garantire con certezza che alcuni atti autorizzativi sarebbero stati comunque approvati negli uffici e ambiti competenti? Chi copriva e garantiva Nicoli Cristiani in giunta? Quale era, o meglio, chi era il trait-d’union ?
2) COME MAI FORMIGONI e la sua giunta hanno approvato a più riprese delibere tendenti a rendere possibile la realizzazione della discarica, rimuovendo alcuni ostacoli legali, come quello che prevedeva una distanza minima di 5 km tra una discarica e l’altra o i vincoli del piano cave? Ricordiamo che la normativa, in vigore precedentemente, avrebbe impedito che partissero addirittura i primi atti autorizzativi.
3) PERCHE’ MARCELLO RAIMONDI ( assessore regionale all’ambiente ) fu “contattato” da Luigi Brambilla, consulente aziendale della ditta Locatelli, affinché si attivasse al fine di accelerare l’iter della discarica di Cappella Cantone pur non essendo il suo assessorato direttamente competente per la materia? L’interessamento di Raimondi, che emerge dai verbali della Magistratura, avviene attraverso “interventi” su alcuni dirigenti e funzionari del suo assessorato e tramite una lettera inviata a Tadi, sindaco di Cappella Cantone e al vice-sindaco dello stesso paese che è il vero uomo forte e decisivo del consiglio comunale.
4) PERCHE’ IL SINDACO TADI, secondo un’intercettazione, dice a un dipendente della Locatelli in merito “all’operazione lettera” : “… Fai il furbo e a me i furbi non piacciono …” che significato ha questa frase? Che ruolo gioca in questa vicenda il vice sindaco Chiozzi? Peché Tadi non ha ancora revocato la convenzione con Cavenord, che prevedeva, fra l’altro, il versamento al Comune di Cappella Cantone di alcuni milioni di euro quale compensazione per la realizzazione della discarica?
5) PERCHÉ IL SIGNOR BRAMBILLA, consulente aziendale della Locatelli, dichiara testualmente. “… io faccio il mio su Rossoni …” e aggiunge “… nell’operazione che montiamo su Mantova è coinvolto anche lui, eh …” Rossoni deve dare spiegazioni sul perché viene citato da questi personaggi, o vuole continuare nel suo silenzio sospetto e ambiguo?
Da allora altri scandali si sono succeduti (tutti ampiamente annunciati da noi come quello riguardante la Compagnia delle Opere di Bergamo), e sono avvenuti episodi inquietanti come la morte nel lago di Varese nel novembre 2013 dell’allora direttore generale dell’ambiente che veniva citato nelle intercettazioni .
Adesso tocca a Formigoni, ma per noi non è ancora finita. Noi continuiamo a ribadire che poteri forti trasversali ai partiti politici e Compagnia hanno condizionato l’economia lombarda, e non solo, in questi ultimi 30 anni.
Dobbiamo constatare che l’attuale giunta Maroni non ha fatto tesoro di questo triste esempio di mala-amministrazione e non ha ancora mostrato segni di discontinuità per quanto riguardo i procedimenti autorizzativi per le discariche di amianto, e non solo.
I dirigenti regionali che a vario titolo sono stati coinvolti nella vicenda di Cappella Cantone ricoprono le stesse funzioni, l’ARPA rimane ancora un organismo i cui vertici sono nominati dalla giunta e non c’è stato nessun cambiamento nella direzione dell’ARPA di Cremona.
Vi ricordate la storia di Sergio Padovani? E’ lui il funzionario ARPA che nel 2011 ha seguito i rilievi della falda nell’ex cava Retorto. Un funzionario ARPA che nello stesso tempo sedeva nei banchi del consiglio comunale di Cremona in quota PdL e che fino a metà del 2011 era anche presidente della commissione ambiente sempre del comune di Cremona. Dopo che il dirigente dell’ARPA di Cremona, Beati, aveva dichiarato che nulla ostava per quanto riguarda l’altezza della falda alla realizzazione della discarica, il nostro Padovani è diventato dirigente e ha continuato a fare il consigliere comunale fino al luglio 2013!
Il 2 aprile prossimo lo troveremo come relatore a Milano ad un convegno sulla presentazione delle linee guida per la progettazione e gestione sostenibile delle discariche, titolo dell’intervento: “Contributo e ruolo di ARPA Lombardia”. Questo convegno sarà coordinato oltre che dall’assessore Terzi (Lega) anche dal dirigente che ha autorizzato la discarica di Cappella Cantone e si discuterà con i professionisti che operano nella progettazione di discariche (sic!) di linee guida che introdurranno il principio secondo il quale le discariche devono essere progettate, realizzate e gestite nel rispetto di criteri di sostenibilità ambientale (sic!). E guarda caso a questo convegno vengono invitate a relazionare solo le amministrazioni provinciali interessate da procedimenti di autorizzazione di discariche di amianto (Bergamo, Brescia, Cremona, Pavia).
Sembra quasi una provocazione a noi e a tutti i comitati che si battono contro le discariche di amianto!
La corruzione per ottenere l’autorizzazione per la discarica di Cappella Cantone non è stato un episodio isolato. Troppe sono le analogie con i procedimenti autorizzativi delle altre discariche di amianto approvate e in corso di approvazione in Lombardia. E’ per questo che è necessario ora e subito una moratoria per le discariche di amianto, non solo per tutelare la nostra salute ed il nostro territorio , ma anche per scongiurare il pericolo di infiltrazioni mafiose e n’dranghetiste nella gestione dello smaltimento del rifiuto amianto.
Dall’Europa arriva un ulteriore strumento. Il 12 marzo scorso il Parlamento europeo ha approvato la nuova direttiva di Valutazione di Impatto Ambientale che introduce, tra le tante novità, nuove norme sul conflitto di interessi e sanzioni nel caso di violazioni di norme.
Il problema in Lombardia , e in Italia, è che tutte queste belle regole vengono sistematicamente viziate nella forma e/o nella sostanza, come è successo a Cappella Cantone. Quindi spetta a noi cittadini in prima persona continuare a lottare e vigilare.
La nostra petizione popolare di moratoria delle discariche di amianto in Lombardia è ancora al vaglio della sesta commissione ambiente del consiglio regionale e ha avuto l’adesione di centinaia di cittadini e dei comitati che si battono contro le discariche di amianto. Noi continueremo a lottare ed abbiamo già in programma per metà maggio prossimo un’iniziativa su amianto, rifiuti e infiltrazioni mafiose.

Cittadini contro l’amianto

Cremona, 28 marzo 2014

MORATORIA DISCARICHE DI AMIANTO

Per aderire
compila il form sul nostro blog http://cittadinicontroamianto.blogspot.com/
o vai su facebook https://www.facebook.com/#!/moratoriadiscaricheamianto?fref=ts

Per approfondire vai a http://cittadinicontroamianto.blogspot.it/2013/06/aderisci-anche-tu-alla-moratoria-delle.html

Per leggere la trascrizione della nostra audizione alla Commissione Ambiente del Consiglio regionale lombardo vai a http://www.consiglio.regione.lombardia.it/c/document_library/get_file?uuid=e844737a-64d9-479c-b360-69e67f8b8316&groupId=38960

venerdì 5 luglio 2013

Audizione alla Commissione Ambiente del Consiglio regionale e replica al direttore de La Provincia di Cremona

Cittadini contro l’amianto ha sempre condotto la sua lotta contro la discarica di amianto di Cappella Cantone su tre piani ben distinti, pur intrecciati fra loro: l’informazione rigorosa sullo smaltimento del rifiuto amianto attraverso convegni tecnico-scientifici, la mobilitazione dei cittadini per la tutela della propria salute e del proprio territorio e le azioni di carattere istituzionale (esposto alla Procura e petizione al Parlamento Europeo con oltre 1200 firme).

Tutto questo ha portato a mettere una pietra tombale sulla vicenda della discarica di Cappella Cantone e non riusciamo a cogliere il motivo per cui si ipotizzi nuovamente la possibilità di realizzare la discarica, rischiando di creare apprensione nei cittadini.

Se ci sono degli elementi nuovi (che a noi non risultano) devono essere subito disvelati. Diversamente si eviti di creare inutili allarmismi e timori ingiustificati.

La questione DISCARICA SI / DISCARICA NO non si intreccia con le questioni individuali e penali della Locatelli e non è assolutamente legata alla situazione societaria della Cavenord. Non spetta certo agli Enti pubblici, né tanto meno ai cittadini del territorio, accollarsi il problema dei debiti con le banche di questa Società!
Noi ribadiremo tutte le nostre posizioni il prossimo giovedì 11 luglio alla Commissione Ambiente del Consiglio regionale che ci ha invitato ad audizione sulla petizione popolare da noi presentata per chiedere la moratoria immediata degli iter autorizzativi delle istanze di realizzazione di discariche di amianto; la revisione delle autorizzazioni già concesse per discariche di amianto e la costituzione di un gruppo di esperti super partes che certifichi le migliori tecnologie disponibili di trattamento ed inertizzazione del rifiuto amianto, fermo restando l'obbligo di informazione nei confronti della popolazione interessata

Cittadini contro l'amianto


giovedì 4 luglio 2013

Continua l’inspiegabile (o forse no…) tentativo del quotidiano La Provincia di Cremona di creare allarmismo sulla discarica di amianto di Cappella Cantone

L’ articolo non firmato apparso sull’edizione del 4 luglio 2013 del quotidiano locale La Provincia di Cremona sostiene che SOLO il TAR può fermare il progetto di discarica di amianto di Cappella Cantone (CR), ignorando ancora una volta che c’è un’indagine giudiziaria in corso, che è stata avviata anche grazie al nostro esposto alla Procura del 2009.

L’amministrazione provinciale ha già dichiarato che nell’ex cava Retorto è previsto un recupero agricolo ambientale, e la Regione non ha nessun motivo per modificare il piano cave della Provincia di Cremona, considerato anche il fatto che l’indagine giudiziaria in corso dovrà accertare le responsabilità della Regione legate alla modifica non legittima del precedente piano cave.

Ricordiamo che Cittadini contro l’amianto non è un comitato nato solo per contrastare la realizzazione della discarica di Cappella Cantone, ma un organismo che opera a livello nazionale per sostenere la corretta informazione sullo smaltimento del rifiuto amianto.

Abbiamo depositato il 27 maggio scorso presso il Consiglio regionale lombardo la richiesta di moratoria delle discariche di amianto alla luce della risoluzione europea del 14 marzo 2013 http://cittadinicontroamianto.blogspot.it/2013/06/aderisci-anche-tu-alla-moratoria-delle.html
La moratoria è stata co-firmata da organismi e comitati lombardi e ha già ricevuto centinaia di adesioni via mail e via facebook.

Continua quindi la nostra battaglia contro le discariche di amianto pericolose per la salute e per il territorio e contro la manipolazione e l’omissione delle informazioni corrette sullo smaltimento del rifiuto amianto.

mercoledì 3 luglio 2013

la memoria non si cancella...neanche per le discariche di amianto

Abbiamo letto in questi giorni sulla stampa locale che Sergio Padovani, dirigente ARPA di Cremona, lascia il consiglio comunale di Cremona perché 'incompatibile'. Noi diciamo: 'era ora', ma il provvedimento è come al solito tardivo e dovuto solo ad 'un regolamento interno più restrittivo'.

Sergio Padovani è il funzionario dell’ARPA di Cremona , e consigliere comunale a Cremona del PdL e fino a metà del 2011 anche presidente della commissione ambiente del comune di Cremona (sic!), che il 9 giugno 2011 ha annunciato che il franco di falda dei due metri non c’era nell’ex cava Retorto, ma che la discarica di amianto di Cappella Cantone si poteva fare lo stesso perché la variante progettuale presentata da Cavenord prevedeva un soppalco artificiale che avrebbe isolato la falda stessa!

Dopo questo parere ambientale, il Padovani è stato successivamente promosso (alla fine dello stesso mese di giugno). Ovviamente si è trattato di pura casualità!

Sulla stampa locale non si fa minimamente cenno a tutto questo e nemmeno al fatto che solo dopo numerose proteste il Padovani si è dimesso il 23 luglio dello stesso anno da presidente della commissione ambiente, pur continuando a sostenere che non c'era alcuna incompatibilità e ovviamente nessun nesso tra il suo avanzamento di carriera ed il parere favorevole dato alla discarica di amianto di Cappella Cantone!

Inoltre non si evidenzia il fatto che la discarica è sotto sequestro penale dal 30 novembre 2011, cioè da quando sono stati arrestati per corruzione e traffico illecito di rifiuti il titolare della discarica Pierluca Locatelli, il suo consulente Andrea Oldrati, il coordinatore dell’Arpa regionale Giuseppe Rotondaro e il vice presidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani

L'unico quotidiano cartaceo di Cremona si occupa i questi giorni della discarica di Cappella Cantone solo per voler costruire necessariamente un nesso tra l'imminente pronunciamento del TAR e l'eventuale possibilità di riapertura del problema. NON è così e NON sarà così. La discarica è ancora sotto sequestro giudiziario e il nuovo piano cave provinciale vincola l’area dell’ex cava Retorto a recupero agricolo ambientale, quindi non c’è nessuna possibilità di realizzare discariche di amianto in quella zona.

Cittadini contro l’amianto ha voluto fare queste precisazioni per evitare che si creino falsi allarmismi. Rassicuriamo tutti i cittadini che la discarica di amianto a Cappella Cantone non potrà mai essere realizzata e questo indipendentemente da qualsiasi pronunciamento del TAR .

Cittadini contro l'amianto

giovedì 18 ottobre 2012

ULTIME NOTIZIE MORATORIA delle discariche di amianto SUBITO!!!

EVVIVA! SOTTO SEQUESTRO OGGI LA DISCARICA DI AMIANTO DI SAN POLO A BRESCIA e ora VOGLIAMO la moratoria dell'altra discarica di amianto in funzione a Montichiari, e il respingimento di TUTTE le discariche in corso di approvazione in Lombardia!!! (a Montichiari dove Faustini vorrebbe fare la seconda discarica di amianto, bel coraggio!) a TREVIGLIO, CAVA MANARA, FERRERA ERBOGNONE, GAMBOLO. Ricordiamo quanto scritto quasi un anno fa "Da intercettazioni telefoniche ed ambientali degli inquirenti risulta che Nicoli Cristiani, accompagnato da Mauro Papa che è amministratore della Ecoeternit di Montichiari, si sia incontrato con Locatelli e il suo amico Bracci al ristorante Lorenzaccio di Brescia . Nicoli parla anche di Faustini. Quando Nicoli e Papa se ne vanno, Locatelli continua a parlare di Nicoli “lui non è più assessore eh...lì ha tutti sotto li ha fatti crescere tutti lui...” E Bracci risponde: “sì, ma questo … allora parte tra poco diciamo (riferito alla discarica di Papa)”. La Ecoeternit è intestataria di autorizzazione per una discarica di rifiuti con tre lotti dedicati ai rifiuti di amianto a Montichiari (Brescia)... una pratica che si è sbloccata da poco, dopo che per anni l'area è stata sotto sequestro perché si smaltivano illecitamente rifiuti inerti prima di avere l'autorizzazione. Il gruppo Faustini è intestatario tramite la Profacta spa dell'autorizzazione di discarica di amianto a Brescia (oggi sotto sequestro), e tramite Padana Green srl ( il suo amministratore Gabriele Baruzzi è procuratore speciale sia del gruppo Faustini che della Profacta) ha avanzato richiesta di discarica di rifiuti di amianto pericolosi a Montichiari.

Ricordiamo anche che per la discarica di amianto di Cappella Cantone é indagato l'assessore all'ambiente Raimondi, primo degli eletti a Bergamo, di area Comunione e Liberazione, il presidente della Compagnia delle Opere di Bergamo, Breno, che si é dimesso, e il suo ex vice presidente Luigi Brambilla nonché consulente aziendale della Locatelli che già si era dimesso dopo gli arresti di Locatelli, Nicoli Cristiani e Rotondaro.

Scrivevamo quasi un anno fa

PERCHE’ MARCELLO RAIMONDI ( assessore regionale all’ambiente ) fu “contattato” da Luigi Brambilla, consulente aziendale della ditta Locatelli, affinché si attivasse al fine di accelerare l’iter della discarica di Cappella Cantone pur non essendo il suo assessorato direttamente competente per la materia? L’interessamento di Raimondi, che emerge dai verbali della Magistratura, avviene attraverso “interventi” su alcuni dirigenti e funzionari del suo assessorato e tramite una lettera inviata a Tadi, sindaco di Cappella Cantone e al vice-sindaco dello stesso paese che è il vero uomo forte e decisivo del consiglio comunale


"Su un quotidiano nazionale dei primi di dicembre 2011 si legge una dichiarazione sconcertante del presidente della CdO di Bergamo, Rossano Breno a proposito del suo incontro con Locatelli in cui quest'ultimo chiedeva “ accesso a nuove risorse finanziarie. Soldi e spintarelle” : “ ..abbiamo due grandi compiti non lasciare soli i nostri soci, soprattutto nei momenti di crisi e generare grandi storie di solidarietà e carità...Attraverso le opere delle imprese garantiamo bene per tutti. In questo contesto sta il nostro rapporto con la ditta Locatelli che non solo confermiamo, ma che giudichiamo positivo. In questi anni abbiamo avuto un rapporto positivo sia con l'impresa che con l'imprenditore.”. Il Gruppo Locatelli è proprio “una bella impresa”, infatti i suoi mezzi di trasporto sono stati ripresi insieme a quelli della Serenissima Costruzione (presieduta dal leghista Attilio Scneck) a scaricare di notte ondate di materiale tossico di fonderia sotto le carreggiate del cantiere della Valdastico a sud di Vicenza, che collegherà Vicenza e Rovigo. La situazione è ora al vaglio della direzione distrettuale antimafia di Venezia. Che i cantieri delle autostrade possano essere usati come discariche abusive è un'”opportunità” che le mafie di varia natura conoscono già da anni, ma in Lombardia gli amministratori regionali sostengono che non c'è pericolo di infiltrazione, perché i controlli sarebbero rigorosi.

Breno e Brambilla ora sono accusati di aver preso da Locatelli circa 210 mila euro (25 mila in contanti, il resto per consulente fittizie) come «pagamento delle promesse corruttive» e di aver poi fatto da «mediatori presso i pubblici ufficiali della Regione» favorendo «atti contrari ai doveri d'ufficio»


Cittadini contro l'amianto
Cremona, 18 ottobre 2012



e ora vogliamo la moratoria di tutte le discariche di amianto già approvate o in corso di approvazione

Gli ultimi risvolti delle indagini sulla discarica di amianto di Cappella Cantone (le accuse ai vertici della Compagnia delle Opere di Bergamo e il riferimento alla famosa delibera della giunta lombarda del 20 aprile 2011 su proposta dello stesso Formigoni) non ci colgono di sorpresa perché abbiamo sempre e da subito denunciato l’intreccio tra malaffare e politica nella nostra battaglia contro la discarica in questi cinque anni, lo abbiamo sostenuto nell’esposto che abbiamo presentato alla Procura di Cremona nel 2009, lo abbiamo ribadito agli inquirenti con cui abbiamo collaborato.


La lotta contro il malaffare e l’intreccio politica-n’drangheta per noi non è affatto conclusa e continuerà finché non avremo ottenuto la moratoria degli iter autorizzativi di tutte le discariche di amianto e l’annullamento delle autorizzazioni già concesse. Noi vogliamo che lo smaltimento dell’amianto sia pianificato e programmato insieme ai cittadini delle aree interessate e che non sia più fonte di profitti più o meno leciti. Noi vogliamo che i controlli ambientali non siano più fatti dall’ARPA, che è un’emanazione diretta della giunta della Regione Lombardia, ma da un organismo terzo, indipendente dai partiti.

Abbiamo ribadito le nostre posizioni a Bruxelles con la petizione al Parlamento Europeo supportata da migliaia di firme contro la discarica di amianto di Cappella Cantone (CR) e collaboriamo con deputati della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo sulla questione dello smaltimento dell'amianto e del riciclo del rifiuto amianto.

I nostri comunicati e i nostri volantini, distribuiti a migliaia nei numerosi presidi e banchetti in questi anni, sono stati premonitori delle vicende giudiziarie attuali e vogliamo riproporne alcuni stralci

Aggiungiamo che erroneamente i quotidiani nazionali e locali riportano in questi giorni la notizia che la Provincia di Cremona era contraria alla discarica . Questo non corrisponde al vero. In realtà ha assunto un atteggiamento ambiguo decidendo di non decidere e non ha mai protestato per la delibera regionale del 20 aprile 2011 che in sostanza la estrometteva dalle sue competenze.

A gennaio 2012 scrivevamo così:

Locatelli è un associato storico della Compagnia delle Opere. Su un quotidiano nazionale dei primi di dicembre 2011 si legge una dichiarazione sconcertante del presidente della CdO di Bergamo, Rossano Breno a proposito del suo incontro con Locatelli in cui quest'ultimo chiedeva “ accesso a nuove risorse finanziarie. Soldi e spintarelle” : “ ..abbiamo due grandi compiti non lasciare soli i nostri soci, soprattutto nei momenti di crisi e generare grandi storie di solidarietà e carità...Attraverso le opere delle imprese garantiamo bene per tutti. In questo contesto sta il nostro rapporto con la ditta Locatelli che non solo confermiamo, ma che giudichiamo positivo. In questi anni abbiamo avuto un rapporto positivo sia con l'impresa che con l'imprenditore.”

Il Gruppo Locatelli è proprio “una bella impresa”, infatti i suoi mezzi di trasporto sono stati ripresi insieme a quelli della Serenissima Costruzione (presieduta dal leghista Attilio Scneck) a scaricare di notte ondate di materiale tossico di fonderia sotto le carreggiate del cantiere della Valdastico a sud di Vicenza, che collegherà Vicenza e Rovigo. La situazione è ora al vaglio della direzione distrettuale antimafia di Venezia.

Che i cantieri delle autostrade possano essere usati come discariche abusive è un'”opportunità” che le mafie di varia natura conoscono già da anni, ma in Lombardia gli amministratori regionali sostengono che non c'è pericolo di infiltrazione, perché i controlli sarebbero rigorosi

Il 10 marzo 2012 scrivevamo così:

Corruzione, n'drangheta e discariche di amianto di Cappella Cantone (Cremona) e non solo: intrecci criminosi fra malavita organizzata e politica stanno venendo al pettine. Noi avevamo visto giusto e lo avevamo detto, scritto e denunciato da tempo. QUANDO FORMIGONI?



Dopo gli arresti di Nicoli Cristiani, ex assessore e vice presidente della Consiglio regionale della Lombardia, di Ponzoni, ex assessore e membro dell'ufficio di presidenza dello stesso Consiglio regionale, entrambi del PdL, e di un dirigente dell'ARPA Lombardia, ente di emanazione della giunta regionale; dopo l'iscrizione nel registro degli indagati del leghista Boni, presidente dello stesso Consiglio regionale e di altri dirigenti della Regione Lombardia, diviene più che mai attuale la riproposizione di alcune questioni al signor Formigoni e alla sua giunta che noi facemmo negli anni scorsi e alle quali non si è mai voluto e potuto rispondere:



1) il 26 giugno 2011 scrivevamo : “… la Giunta Regionale approva provvedimenti ad personam, anzi “ad cavatorum”, come la delibera n.1594 del 20/11/2011 (la famosa delibera che L'Espresso scopre solo ora e che, pare, non sia mai stata pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione Lombardia). Questo atto, che contiene forti elementi di illegalità, è un supporto su misura per Cavenord (ora di proprietà della Locatelli) che lo ha ripetutamente sollecitato. Con questo provvedimento la Giunta regionale ha di fatto esautorato la provincia sul piano cave, esercitando un atto di indirizzo verso quest’ultima su argomenti di competenza delle singole provincie. Questa deliberazione costituisce una clamorosa forzatura sul piano normativo e legislativo da parte della giunta Formigoni , alla faccia del federalismo tanto propugnato dalla Lega. E’ stata approvata in corso d’opera, pensando di creare un nuovo quadro normativo senza più ostacoli per la realizzazione della discarica, anzi delle discariche, nelle ex-cave. Traducendo: per coprire atti esplicitamente fuori dalle norme, si approvano delibere per annullare la illegalità !"

2) il 30 novembre 2011 scrivevamo: “...La ‘fantasia al potere’. Il caso dell’ARPA di Cremona.

A metà novembre dell’anno scorso tutti noi, quelli contrari alla discarica di amianto di Cappella Cantone, avevamo cantato vittoria. Le misurazioni dell’altezza della falda acquifera fatte dall’ARPA di Cremona avevano stabilito che non venivano rispettati i famosi due metri di altezza fra il fondo della discarica e la falda per cui la Regione Lombardia aveva scritto a Cavenord che se non modificava il suo progetto entro dieci giorni questo sarebbe stato respinto. Evviva! Passano dieci giorni, passa un mese, due mesi. Tutto tace. Si scopre poi, PER CASO, solo perché un sindaco ha sollecitato la Regione, che sono state presentate in tempo utile (?) le modifiche, che queste consistono nell’aggiungere uno strato di m 1,40 di materiale isolante e che l’ARPA prosegue tranquillamente le misurazioni della falda “facendo finta” che esista questo strato aggiuntivo di terreno. Domanda alla giunta: perché non è stato subito reso noto che le modifiche erano state presentate? La normativa sulla trasparenza lo prevede. Che esistano falde affioranti in quella zona lo sanno tutti senza scomodare i tecnici. Basta un semplice temporale per allagare l’ex cava Retorto e i torrenti e le rogge della zona facilmente esondano. Lo abbiamo documentato con foto più di una volta, nel settembre 2007 e nel febbraio 2009. Nel giugno 2010 si è verificato addirittura un ulteriore innalzamento della falda. Infatti dopo circa due mesi di forte siccità, in meno di sei ore di pioggia consecutiva l’area si è quasi completamente allagata. Ma per i tecnici dell’ARPA non è un problema...”

3) il 6 dicembre 2011 abbiamo posto domande dirette a Formigoni, tra cui queste:

- COME POTEVA Nicoli Cristiani, vice presidente del Consiglio regionale, che non fa parte della giunta e quindi non titolato a prendere alcuna decisione, a garantire con certezza che alcuni atti autorizzativi sarebbero stati comunque approvati negli uffici e ambiti competenti? Chi copriva e garantiva Nicoli Cristiani in giunta? Quale era, o meglio, chi era il trait-d’union ?

- COME MAI FORMIGONI e la sua giunta hanno approvato a più riprese delibere tendenti a rendere possibile la realizzazione della discarica, rimuovendo alcuni ostacoli legali, come quello che prevedeva una distanza minima di 5 km tra una discarica e l’altra o i vincoli del piano cave? Ricordiamo che la normativa, in vigore precedentemente, avrebbe impedito che partissero addirittura i primi atti autorizzativi.

- PERCHE’ MARCELLO RAIMONDI ( assessore regionale all’ambiente ) fu “contattato” da Luigi Brambilla, consulente aziendale della ditta Locatelli, affinché si attivasse al fine di accelerare l’iter della discarica di Cappella Cantone pur non essendo il suo assessorato direttamente competente per la materia? L’interessamento di Raimondi, che emerge dai verbali della Magistratura, avviene attraverso “interventi” su alcuni dirigenti e funzionari del suo assessorato e tramite una lettera inviata a Tadi, sindaco di Cappella Cantone e al vice-sindaco dello stesso paese che è il vero uomo forte e decisivo del consiglio comunale.

In sintesi qual è, o meglio, CHI E' il trait d'union fra Nicoli Cristiani e la giunta Formigoni, al cui interno c'è un assessore di Cremona? Infatti come poteva Nicoli Cristiani, non essendo in giunta, garantire a Locatelli che tutte le autorizzazioni sarebbero state concesse con celerità? E' chiaro che quando sarà reso noto questo nome (o questi nomi) molta più chiarezza sarà fatta su tutta la vicenda e finalmente i cittadini saranno informati di uno dei più gravi episodi di corruzione degli ultimi 30 anni, rispetto ai quali tangentopoli rischia di impallidire. Nei prossimi mesi l'inchiesta in corso rischia di smontare poteri forti trasversali ai partiti politici e Compagnia, che hanno condizionato l'economia lombarda, e non solo, in questi ultimi 30 anni.

4) il 13 gennaio 2012 abbiamo ribadito quanto segue: “...Che ci fosse un intreccio pericoloso, esteso e ramificato in Lombardia tra malaffare e politica noi lo sosteniamo fin dall'inizio della vicenda della discarica di Cappella Cantone, e l'abbiamo concretizzato con un esposto alla Magistratura. Oltre a voler autorizzare a tutti i costi discariche di amianto in luoghi non idonei (Brescia e provincia, Ferrera Erbognone (Pavia), Cava Manara (Pavia) ecc...) ci sono state speculazioni illegittime fatte da privati e coperte dalla politica per nascondere progetti di discarica dietro i progetti di cava come a Telgate e altri fatti che sono in stretta connessione con la vicenda specifica di corruzione legati alla discarica di Cappella Cantone...”

Per tutte queste ragioni e per altre argomentazioni contenute nel nostro dossier, consegnato alla Magistratura, noi ribadiamo che, per motivi di igiene politica, Formigoni e la sua giunta se ne devono andare subito. Possibile che il sig. Formigoni non sapesse nulla dell'operato dei suoi più stretti collaboratori? Se così fosse o sarebbe incapace, o sarebbe colpevolmente distratto. In entrambi i casi non è più in grado di svolgere la sua funzione, DEVE ANDARSENE!

In conclusione, la partita che si giocherà d'ora in avanti può diventare ancora più complessa di quella che si è dipanata finora. Per fermare i disonesti, i furbi e quelli che fanno affari sulla nostra pelle occorrerà l'attenzione e la mobilitazione di tutti i cittadini lombardi per impedire la realizzazione di tutte le discariche di amianto, in corso di approvazione o già approvate.

Cittadini contro l'amianto

Cremona, 18 ottobre 2012

lunedì 1 ottobre 2012

audizione alla commissione di inchiesta su Cappella Cantone e invito al convegno sull’amianto promosso dalla provincia di Cremona

- Cittadini contro l’amianto sono stati convocati il prossimo 17 ottobre alle ore 13.30 dalla commissione d’inchiesta sulla discarica di amianto di Cappella Cantone

- Cittadini contro l’amianto sono stati invitati da Pinotti, assessore all’ambiente della provincia di Cremona, al convegno “Amianto: conoscere per gestire” il 4 e 5 ottobre 2012 a Cremona.

L’associazione “Cittadini contro l’amianto” è stata ufficialmente contattata dal consigliere regionale Patitucci (Italia dei Valori), presidente della commissione d’inchiesta sulla discarica di Cappella Cantone, per rilasciare una deposizione che resterà agli atti. L’invito è stato rivolto specificamente alla d.ssa Mariella Megna quale portavoce di “Cittadini contro l’Amianto”. L’audizione si svolgerà il 17 ottobre 2012 alle ore 13.30. Si tratta di un ulteriore riconoscimento politico per “Cittadini contro l’amianto” che ha svolto in questi quattro anni un ruolo decisivo nel denunciare le malefatte dei politici e l’intreccio tra politica e malaffari mafiosi, contribuendo col suo esposto alla Magistratura a dare forza alle indagini.

Noi abbiamo deciso di accettare questo invito per dare un contributo ed esprimere un punto di vista di chi ha, con coerenza e pervicacia, denunciato la non fattibilità di questa discarica e sollecitato più volte tutte le parti politiche a fermare questo evidente scempio ambientale. Il nostro contributo vuole andare anche nella direzione di restituire alla politica pulita un ruolo che non può essere supplito dalla sola Magistratura.

L’associazione “Cittadini contro l’amianto” ha, inoltre, ricevuto dall’assessore all’ambiente di Cremona, Pinotti, un invito a partecipare al convegno “Amianto: conoscere per gestire” che si terrà il 4 e 5 ottobre prossimi a Cremona.

Come già altre volte affermato noi non parteciperemo al alcun confronto là dove sarà presente Belotti (assessore regionale alla partita per le discariche di amianto), perché ha querelato senza alcuna ragione tre nostri aderenti, perché è lui che ha autorizzato la discarica di Cappella Cantone senza fare mai autocritica, perché è lui e la sua giunta screditata che non ha ancora revocato formalmente l’autorizzazione della discarica adducendo giustificazioni che noi riteniamo insussistenti, perché è lui e la giunta regionale ad avere autorizzato le discariche di amianto in Lombardia, prima che si “convertisse” alle opzioni alternative!

Considerazioni analoghe si possono fare per lo stesso Pinotti, per Rossoni (assessore della giunta Formigoni eletto a Cremona) e per Beati (direttore dell’ARPA di Cremona). Queste persone hanno avallato fino alla fine scelte che andavano nella direzione di autorizzare a tutti i costi la discarica, aspetti che, tra l’altro, sono ancora al vaglio della Magistratura e della commissione di inchiesta regionale.

Noi riteniamo che non basti certo un convegno, per altro fuori tempo massimo e con aspetti troppo localistici, per far dimenticare le responsabilità politiche ed amministrative di alcuni soggetti.

Ribadiamo le proposte che sosteniamo da sempre e che dovranno essere la base minima per potersi sedere intorno ad un tavolo a discutere:

- disponibilità alla moratoria di tutte le discariche di amianto autorizzate o in itinere in Lombardia,

- istituzione di una commissione tecnico-scientifica per individuare i siti idonei ad ospitare impianti di smaltimento dell’amianto,

- sottrarre i controlli all’ARPA (agenzia regionale protezione ambiente) affidandoli ad un soggetto terzo.

Infine ricordiamo che è al vaglio della Commissione Petizioni dell’Unione Europea la petizione contro la discarica di amianto di Cappella Cantone sottoscritta da 1200 cittadini, dato che le istituzioni tendono ad ignorare soprattutto perché le firme sono state raccolte quando la Regione aveva già autorizzato la discarica.

Cittadini contro l’amianto

Cremona, 1 ottobre 2012

venerdì 18 maggio 2012

La Commissione Europea accoglie la richiesta di Cittadini contro l’amianto e dei 1200 firmatari della Petizione di indagare sull’autorizzazione concessa a Locatelli per realizzare la discarica di amianto di Cappella Cantone (Cremona)

Il 15 maggio abbiamo ricevuto dalla Commissione Petizioni dell’Unione Europea la comunicazione ufficiale (vedi allegato) di aver avviato le procedure per svolgere un’indagine preliminare sui vari aspetti dell’autorizzazione data dalla Regione Lombardia per realizzare la discarica di amianto di Cappella Cantone. Stiamo lavorando per fare in modo che i commissari europei vengano direttamente sul posto. Questa decisione costituisce un altro risultato politico raggiunto dai cittadini della zona interessata, dopo che la mobilitazione e la magistratura avevano bloccato e messo sotto sequestro l’area destinata alla discarica.


Con questa decisione il Parlamento Europeo si dimostra più sollecito della giunta Formigoni nel voler indagare sulla discarica di Cappella Cantone. Infatti da circa due mesi è stata costituita ufficialmente a livello regionale una commissione d’inchiesta che naturalmente non si è ancora riunita per lavorare. Inoltre poco o nulla è stato fatto per modificare e ridefinire ruolo e funzione dell’ARPA soprattutto per quanto riguarda la nomina dei dirigenti, dopo che il massimo esponente dell’ARPA Lombardia, Rotondaro, è stato arrestato con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla discarica di Cappella Cantone che ha portato anche agli arresti di Locatelli, intestatario dell’autorizzazione, e Nicoli Cristiani (Pdl) ex assessore all’ambiente della Regione Lombardia. Ricordiamo che Rotondaro è accusato di aver ricevuto mazzette per ammorbidire i controlli della falda acquifera dell’ex cava Retorto, il luogo dove si voleva realizzare la discarica. Questa una delle intercettazioni: 8 giugno 2011, il giorno precedente alla conferenza dei servizi LOCATELLI: Pronto. ROTONDARO: Buongiorno, come stai? LOCATELLI: Eh non lo so, ti farò sapere domani. ROTONDARO: Eh...dai...vedrai che domani starai meglio. LOCATELLI: Dici? ROTONDARO: Si, si, si. Dove sei? LOCATELLI: A Grumello. ROTONDARO: Ah. Niente, io...penso che sia tutto a posto. Ho fatto anche delle verifiche … LOCATELLI: Hai fatto un po’ di verifiche? ROTONDARO: Si, son stato giù anche l'altro giorno lì...dalle tue parti, non te l'han detto?

Dopo questi fatti non è più possibile tollerare che chi deve fare i controlli ambientali sia un organismo dipendente dal governo regionale; come è noto le nomine dei dirigenti dell’ARPA Lombardia sono fatte direttamente dalla giunta Formigoni e non è più prevista l’approvazione da parte del consiglio regionale.

Ci preme inoltre sottolineare come sia stato inopportuno e fuori luogo e tempo costituire un “tavolo tecnico” , che nei fatti è solo politico, nelle province di Cremona e Pavia al fine di individuare siti idonei per lo smaltimento dell’amianto. A questo proposito abbiamo già avuto modo di esprimere la nostra valutazione radicalmente negativa per i seguenti motivi che riassumiamo:

1) Già dal 2008 Cittadini contro l’amianto denunciava che non si potevano autorizzare discariche senza una pianificazione dei siti idonei a livello regionale. La Regione ha sempre ignorato le nostre richieste, ha autorizzato la discarica di Cappella Cantone e solo adesso che è scoppiato lo scandalo decide di procedere alla pianificazione.

2) Si vuole discutere di siti idonei senza coinvolgere direttamente i cittadini interessati, tutti i partiti politici e tutte le organizzazioni sindacali.

3) Secondo la Regione Lombardia uno degli interlocutori , per la provincia di Cremona, è l’attuale amministrazione provinciale di centro-destra del ciellino Salini, la stessa, cioè, che diede parere favorevole alla valutazione di impatto ambientale per la discarica di Cappella Cantone e negativo per la discarica di Cingia de’ Botti pur avendo i due progetti caratteristiche simili; la stessa che non disse né SI né NO alla discarica in sede di autorizzazione integrata ambientale (e per legge si intende un SI).

4) La composizione di questi “tavoli” a Cremona e Pavia ha seguito principi inspiegabili e non corrisponde ai criteri di competenza e neanche alle procedure previste per la pianificazione del trattamento e smaltimento dei rifiuti.

5) Le proposte di pianificazione dovrebbero essere preventive, fatte da tecnici qualificati e non da politici, prendendo in considerazione TUTTO il territorio regionale. Ci risulta, invece, che questi tavoli siano attivi solo a Cremona e Pavia, guarda caso le uniche province, oltre a Bergamo e Brescia, dove i privati vogliono realizzare discariche di amianto. Ci tornano con inquietudine alla memoria le intercettazioni fatte dagli inquirenti in un ristorante di Brescia in cui si ritrovano Locatelli, Nicoli Cristiani e Mauro Papa, amministratore della Ecoeternit, e parlano di una sorta di spartizione delle aree di competenza: Papa nelle province di Brescia e Bergamo, Locatelli a Cremona e Pavia. I tre parlano anche di Faustini. La Ecoeternit sta gestendo una discarica di amianto a Montichiari, Faustini sta per finire la realizzazione di una discarica di amianto a Brescia, località San Polo, e ha chiesto di realizzare una discarica di rifiuti di amianto pericolosi accanto alla discarica della Ecoeternit.

Noi riteniamo comunque urgente risolvere il problema dello smaltimento dell’amianto, ma nello stesso tempo pensiamo che di questo NON SI POSSA OCCUPARE l’attuale giunta Formigoni a seguito delle recenti e note vicende giudiziarie che hanno coinvolto assessori ed ex assessori in gravi reati di corruzione e scempio ambientale. Formigoni non poteva non sapere nonostante che, con arroganza, continui a definirsi estraneo all’operato dei suoi uomini, senza il timore di sfiorare il senso del ridicolo e documentare quanto dice con prove.

In sostanza noi ribadiamo la necessità di provvedere sia alla revoca delle autorizzazioni date che alla moratoria di tutte le domande in corso di autorizzazione per lo smaltimento dell’amianto in Lombardia; vogliamo che si costituisca un organismo qualificato con il compito di verificare l’idoneità e la sicurezza dei progetti e dei siti destinati allo smaltimento dell’amianto , che sia indipendente dalla politica e che tuteli i reali interessi dei cittadini, che sono la difesa della salute e del territorio, e non le lobbies di varia natura.

Un’ultima annotazione: siamo contenti e soddisfatti che quasi tutti si siano convertiti alla necessità di esplorare metodi e soluzioni alternativi all’interramento del cemento amianto. Quattro convegni scientifici qualificati organizzati da noi in questi quattro anni sono serviti a convincere anche esponenti della giunta regionale sulla necessità di seguire questa strada. E questo non è poco anche se bisognerà sempre vigilare su possibili colpi di mano. Politici corrotti ed imprenditori invischiati con la criminalità organizzata sono sempre in agguato.

Cittadini contro l’amianto
 
16 maggio 2012

mercoledì 25 gennaio 2012

discarica di amianto di Cappella Cantone (Cremona): sancita l'ovvietà in Consiglio regionale. Come ripetiamo da tempo sulla discarica c'era già una pietra tombale

La mozione approvata all'unanimità in Consiglio regionale il 24 gennaio 2012 di sospensione dell'autorizzazione della discarica di amianto di Cappella Cantone non è un risultato straordinario, ma un atto ambiguo che fa comodo a tutti i politicanti di destra, di centro e di 'sinistra'.

La mozione presentata dal PD è stata modulata, riscritta e riadattata alle esigenze politiche della maggioranza di Formigoni (PdL) e Lega. Sospetto è appunto questo unanimismo forzato. Infatti non si è decisa la REVOCA definitiva dell'autorizzazione, ma la sospensione, così come richiesto dal leghista Belotti assessore regionale al Territorio. Da notare che la sospensione è una scelta logica e non straordinaria e conseguente al fatto che sono in corso indagini della Magistratura e che l'area è stata sottoposta a sequestro. Evidentemente il PD ha privilegiato la ricerca di un accordo fasullo ed inutile con la Lega, piuttosto che andare fino in fondo, chiedendo la revoca definitiva dell'AIA (autorizzazione integrata ambientale), mettendo in tal modo di fronte alle proprie responsabilità l'attuale maggioranza PdL-Lega. Ricordiamo che questa giunta regionale è coinvolta in una catena criminosa di scandali che sta mettendo in difficoltà la sua coesione e la sua tenuta.

La ricerca di un accordo a tutti i costi con la maggioranza ha, di fatto, gettato colpevolmente un salvagente a Formigoni e alla sua giunta che sta facendo acqua da tutte le parti e quanto accadrà prossimamente lo dimostrerà. L'approvazione di questa mozione in Consiglio regionale non costituisce né un passo avanti né un passo indietro, si è trattato semplicemente di un artificio politico per mantenere aperte soluzioni legate, ancora una volta, agli interessi dei cavatori, prescindendo dalla salute e dagli interessi dei cittadini.

Il non avere insistito sulla revoca significa, di fatto, lasciare aperta una porta a coloro che in giunta e in consiglio vorrebbero ritentare l'avventura di una discarica sul territorio di Retorto o in luoghi limitrofi, una volta che la Magistratura avrà tolto il sequestro dell'area. Ma se qualcuno ha fatto questi calcoli meschini (e qualcuno che noi sappiamo li ha fatti) si sbaglia di grosso. Difatti, come noi diciamo da tempo, la discarica non si è fatta e non si farà perché l'area presenta falde acquifere affioranti, è in prossimità di centri abitati, è limitrofa a territori agricoli ed è vicina ad un'altra discarica. Tutte queste valutazioni sono depositate al Parlamento Europeo nella petizione supportata da migliaia di cittadini del cremonese e non solo. La discarica non si farà perché tutta la procedura autorizzativa è stata inficiata da vizi di forma e di sostanza, così come noi sosteniamo nel nostro dossier, nel nostro esposto alla Magistratura e che gli inquirenti stanno disvelando.

Facciamo presente che un'eventuale concertazione fra Regione, Provincia di Cremona e Comuni (ammesso che si realizzi) non potrà essere fatta senza il coinvolgimento dei cittadini e soprattutto dovrà tener conto della pericolosità delle discariche, dei pericoli di infiltrazione mafiosa e dell'esistenza di metodi alternativi di smaltimento dell'amianto.

In questo momento l'unica cosa che bisogna chiedere, come noi abbiamo chiesto, è la moratoria di tutte le discariche di amianto alla luce di quanto accaduto a Cappella Cantone.

In discussione e sotto inchiesta è tutto il sistema di procedure autorizzative e controlli ambientali, perché la dirigenza dell'ARPA, checché ne dica Formigoni, non è stata estranea a quanto accaduto a Cappella Cantone e non solo. Non basta la rimozione di un dirigente per sanare tutte le irregolarità e omissioni avvenute e per garantire che non avvengano. Il problema non è solo quello di stabilire se la Locatelli portava in Regione dei dati falsati. Il problema è a monte: gli uffici regionali e l'ARPA hanno accettato, a iter già iniziato, di cambiare le regole del monitoraggio, accettando le proposte di Locatelli che “prometteva” di aggiungere metri 1,40 di materiale isolante (o simil isolante...!). C'é da mettersi le mani nei capelli alla luce di quanto trovato sotto i cantieri delle Brebemi.

Ricordiamo anche che le indagini della Magistratura sono importanti e decisive, ma che se non ci fossero stati quattro anni di lotta coerente, determinata e costante di alcuni cittadini, nel silenzio assordante di quasi tutti i politici e istituzioni, questa battaglia non sarebbe stata vinta e forse non ci sarebbero state neppure le indagini per corruzione.



Mariella Megna

Giorgio Riboldi

Cittadini contro l'amianto


Cremona, 25 gennaio 2012



giovedì 12 gennaio 2012

la vicenda di Cappella Cantone ad Ambiente Italia

Nella trasmissione AmbienteItalia di Rai 3, andata in onda il 24.12.2011 dalle 13.00 alle 14.00, ci si è occupati della vicenda di Cappella Cantone con una lunga intervista a G.Riboldi (dal minuto 35). La giornalista ha poi chiesto un commento all'assessore Belotti, il quale ha tra l'altro dichiarato che “ la discarica è un concetto vecchio...” e che il futuro per lo smaltimento dell'amianto saranno gli impianti di inertizzazione a gestione pubblica. Allora questa affermazione ci fa chiedere, ancora una volta, alla giunta Formigoni la moratoria di tutti i progetti di discarica in itinere o già autorizzati, perché pericolosi per la salute e per l'ambiente!!

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-d725d2a1-613a-47b1-84be-e80cd5a41fd9.html#p=0

Se volete aiutarci concretamente a continuare la nostra attività potete versare i vostri contributi con PayPal. Un versamento minimo di 15 euro corrisponde all’adesione formale all’associazione e dà diritto all’invio della tessera e del dossier che abbiamo scritto su amianto e smaltimento. Se volete solo il dossier potete fare una donazione con PayPal (minimo 7 euro) e lo invieremo ad un recapito postale che ci indicherete.

la vicenda della discarica di Cappella Cantone a Servizio Pubblico


giovedì 8 dicembre 2011

FORMIGONI DIMETTITI!!

Formigoni, Rossoni ( assessore regionale della Lombardia all’ istruzione e formazione professionale), Raimondi, assessore regionale della Lombardia all’ambiente) e Tadi, sindaco di Cappella Cantone devono DIMETTERSI.

La giunta Formigoni non è parte lesa, in quanto non è politicamente estranea ai fatti corruttivi relativi alla discarica di Cappella Cantone.

Come avevamo preannunciato, anche un politico cremonese, nonché assessore regionale, compare nelle intercettazioni telefoniche della Magistratura.

Ecco alcune domande che porremo ogni giorno, finché non verranno fornite le relative risposte e spiegazioni:

1) COME POTEVA Nicoli Cristiani, vice presidente del Consiglio regionale, che non fa parte della giunta e quindi non titolato a prendere alcuna decisione, a garantire con certezza che alcuni atti autorizzativi sarebbero stati comunque approvati negli uffici e ambiti competenti? Chi copriva e garantiva Nicoli Cristiani in giunta? Quale era, o meglio, chi era il trait-d’union ?

2) COME MAI FORMIGONI e la sua giunta hanno approvato a più riprese delibere tendenti a rendere possibile la realizzazione della discarica, rimuovendo alcuni ostacoli legali, come quello che prevedeva una distanza minima di 5 km tra una discarica e l’altra o i vincoli del piano cave? Ricordiamo che la normativa, in vigore precedentemente, avrebbe impedito che partissero addirittura i primi atti autorizzativi.

3) PERCHE’ MARCELLO RAIMONDI ( assessore regionale all’ambiente ) fu “contattato” da Luigi Brambilla, consulente aziendale della ditta Locatelli, affinché si attivasse al fine di accelerare l’iter della discarica di Cappella Cantone pur non essendo il suo assessorato direttamente competente per la materia? L’interessamento di Raimondi, che emerge dai verbali della Magistratura, avviene attraverso “interventi” su alcuni dirigenti e funzionari del suo assessorato e tramite una lettera inviata a Tadi, sindaco di Cappella Cantone e al vice-sindaco dello stesso paese che è il vero uomo forte e decisivo del consiglio comunale.

4) PERCHE’ IL SINDACO TADI, secondo un’intercettazione, dice a un dipendente della Locatelli in merito “all’operazione lettera” : “… Fai il furbo e a me i furbi non piacciono …” che significato ha questa frase? Che ruolo gioca in questa vicenda il vice sindaco Chiozzi? Peché Tadi non ha ancora revocato la convenzione con Cavenord, che prevedeva, fra l’altro, il versamento al Comune di Cappella Cantone di alcuni milioni di euro quale compensazione per la realizzazione della discarica?

5) PERCHÉ IL SIGNOR BRAMBILLA, consulente aziendale della Locatelli, dichiara testualmente. “… io faccio il mio su Rossoni …” e aggiunge “… nell’operazione che montiamo su Mantova è coinvolto anche lui, eh …” Rossoni deve dare spiegazioni sul perché viene citato da questi personaggi, o vuole continuare nel suo silenzio sospetto e ambiguo?

Cittadini contro l’amianto

Cremona, 6 dicembre 2011

mercoledì 30 novembre 2011

la discarica di amianto di Cappella Cantone non si farà più! Arrestato il titolare della Locatelli

Sequestrata la discarica di amianto di Cappella Cantone (CR). Verità e giustizia, questo chiedevamo, questo abbiamo ottenuto. La nostra tenacia e la nostra determinazione hanno vinto. Ricordiamo che domani 1 dicembre a Cremona presso il CISVOL via S. Bernardo, 2 alle ore 17.30 faremo una conferenza stampa in cui oltre a presentare l’iniziativa del 20 dicembre a Bruxelles affronteremo in modo più approfondito alcuni aspetti di queste ultime vicende.

L’ex cava Retorto di Cappella Cantone (Cr), che la Regione Lombardia aveva da poco autorizzato ad essere adibita a discarica di rifiuti di amianto, è stata messa sotto sequestro nell’ambito di un’indagine che sapevamo era in corso da tempo e che ha portato all’arresto, tra gli altri, del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani (PdL) e di Giuseppe Rotondaro, coordinatore degli staff della direzione generale dell’ARPA Lombardia con l’accusa di traffico di rifiuti illeciti e corruzione. Altri clamorosi sviluppi si attendono nelle prossime ore e potrebbero essere coinvolti altri politici anche locali. Tra gli arrestati pare ci sia anche l’imprenditore marito dell’ex ministro Gelmini. Dalle ultime notizie apprendiamo che è stato arrestato anche il titolare della Locatelli, azienda che noi per primi e da tempo abbiamo indicato come pericolosamente infiltrabile dalla malavita organizzata. Ricordiamo che la Locatelli ha sede a Bergamo e aveva rilevato il 100% delle quote associative della Cavenord, intestataria della domanda di autorizzazione della discarica di amianto di Cappella Cantone. Pare che il titolare della Locatelli pagasse tangenti persino ai proprietari dei terreni limitrofi all’ex cava Retorto perché riducessero l’irrigazione dei campi, in modo da tenere bassa la falda acquifera. (vedi il nostro comunicato dettagliato in http://cittadinicontroamianto.blogspot.com/2010/08/la-discarica-non-sha-da-fare-cappella.html)



Abbiamo sempre denunciato l’intreccio tra malaffare e politica nella nostra battaglia contro la discarica in questi quattro anni, lo abbiamo sostenuto nell’esposto che abbiamo presentato alla Procura di Cremona nel 2009, lo abbiamo ribadito agli inquirenti che ci hanno ascoltato e con cui abbiamo collaborato.

Non ci siamo mai rassegnati, abbiamo continuato a combattere con ogni mezzo e ora abbiamo raggiunto un importante risultato nonostante che avevamo come avversari non solo i pochi favorevoli alla discarica, ma anche coloro i quali diffondevano a piene mani, fino a ieri, rassegnazione e sfiducia per rendere ininfluente la nostra battaglia, oltre all’assessore regionale alla partita, Daniele Belotti (Lega), che voleva tapparci la bocca con una querela per diffamazione, perché avevamo denunciato pericoli di infiltrazione della n’drangheta.

La battaglia contro il malaffare e l’intreccio politica-n’drangheta per noi non è affatto conclusa e continuerà finché non sarà fatta giustizia a tutti i livelli e finché non avremo ottenuto la moratoria degli iter autorizzativi di tutte le discariche di amianto e l’annullamento delle autorizzazioni già concesse. Noi vogliamo che lo smaltimento dell’amianto sia pianificato e programmato insieme ai cittadini delle aree interessate e che non sia più fonte di profitti più o meno leciti. Questo sarà possibile solo quando avremo la garanzia che i controlli ambientali non siano più fatti dall’ARPA che è un’emanazione diretta della giunta della Regione Lombardia, ma da un organismo terzo, indipendente dai partiti.

Le nostre posizioni saranno ribadite a Bruxelles il prossimo 20 dicembre quando presenteremo la nostra petizione al Parlamento Europeo in occasione della consegna delle migliaia di firme che abbiamo raccolto in questo ultimo mese contro la discarica di amianto di Cappella Cantone (CR).

Per comprendere ancor meglio la vicenda di Cappella Cantone ricordiamo brevemente ruoli e funzioni svolti in questi ultimi 15 anni da Franco Nicoli Cristiani e da Giuseppe Rotondaro.

Franco Nicoli Cristiani è stato assessore regionale in Lombardia all’ambiente e poi al commercio, consigliere regionale dal 1995. E’ stato condannato in appello per abuso di ufficio nell’inchiesta della discarica di Cerro Maggiore, poi scagionato nel 2008 in Cassazione per insussistenza del fatto. Quando è in pieno svolgimento la vicenda della discarica di Cappella Cantone, il 13 gennaio 2009 diventa vice coordinatore regionale e responsabile della macroarea di Bergamo-Brescia-Mantova-Cremona per il PdL.

Giuseppe Rotondaro, geologo, è stato sempre all’interno di strutture regionali della Lombardia che si occupavano di ambiente. Dal 1997 è dirigente dell’ufficio e poi del servizio Protezione Ambientale e Sicurezza Industriale della Direzione Generale Tutela Ambientale della Regione Lombardia e dal 2001 direttore generale vicario di questa stessa direzione generale. Dal 2008 è direttore centrale dell’ARPA Lombardia e poi coordinatore delle funzioni di staff della direzione generale dell’ARPA Lombardia. In base alla nuova normativa regionale le nomine dei vertici dell’ARPA sono fatte direttamente dalla Giunta regionale e non c’è più il passaggio in Consiglio.

Ricordiamo di seguito i punti oscuri della vicenda che da sempre abbiamo denunciato nel nostro dossier, nei nostri comunicati e nei nostri volantini distribuiti a migliaia nei numerosi presidi di questi anni e nei nostri banchetti di questo ultimo mese per raccogliere le firme per la petizione al Parlamento Europeo. E ricordiamo anche che la ditta che voleva gestire la discarica, la Locatelli, aveva dato in passato lavori in subappalto a ditte risultate poi infiltrate dalla n’drangheta (vedi il nostro comunicato dettagliato in http://cittadinicontroamianto.blogspot.com/2010/08/la-discarica-non-sha-da-fare-cappella.html)



Cronaca di un disastro annunciato. Fatti e misfatti della storia della discarica di amianto di Cappella Cantone (Cremona)



Antefatto

Nel novembre 2005 la ditta Seraco presenta in comune di Cappella Cantone la richiesta relativa alla discarica di amianto, ma l’Opera Pia Robbiani, proprietaria del terreno si oppone alla vendita

I14 giugno 2007 Cavenord, che intanto ha acquistato la Seraco, firma un contratto di acquisto con un privato per il terreno adiacente a quello della Fondazione Pia Robbiani per 2 milioni e mezzo di euro, circa sei volte il valore di mercato e il 21 agosto fa domanda alla Regione Lombardia per realizzare la discarica in località Cascina Retorto



La strana storia del piano rifiuti

Nell’ottobre 2007 il Piano rifiuti della provincia di Cremona viene inviato in Regione. Non prevede discariche di amianto ma impone un vincolo di 5 km tra impianti di discarica. La Regione impone la cancellazione di questo vincolo (può avere qualche attinenza che tra il progetto di discarica di amianto nella ex cava Retorto e la discarica chiusa di rifiuti solidi urbani di Corte Madama ci sono solo 500 metri di distanza?). Questo è un fatto curioso perché è la stessa normativa regionale che lo prescrive! Nelle linee guida che la Regione Lombardia dà alle Province per la predisposizione dei piani rifiuti, pubblicate sul BURL il 15 febbraio 2008, vi è l’indicazione di stabilire alcuni limiti da rispettare nella localizzazione di nuovi impianti a discarica, in particolare una distanza minima dagli impianti già in esercizio esauriti o da bonificare. Vi è anche una specifica circolare del 6 agosto 2007 di Raffaele Tiscar, direttore generale Reti e servizi pubblica utilità e sviluppo sostenibile della Regione Lombardia, in cui invita le Province a prevedere nei loro Piani distanze minime fra discariche, esaurite o da bonificare.



Le delibere mai scritte o scritte “ad hoc”

Nel settembre 2009 la commissione ambiente regionale approva i criteri da applicare nella localizzazione dei siti che dovranno ospitare le discariche per rifiuti speciali. Il limite minimo di profondità della falda é fissato a 5 metri . Ma la commissione é solo consultiva, l’assessore competente per l’autorizzazione della discarica ignora questi criteri e l’argomento non verrà neppure trattato dal consiglio regionale (eh già, la falda nell’ex cava Retorto è a 50 centimetri!).

Avevamo sperato che il progetto della discarica di amianto si fermasse perché vi erano delle incongruenze con il piano cave. Ma ecco che arriva una nuova delibera, n.1594 del 20/11/2010, con cui la Giunta regionale, di fatto, esautora la provincia sul piano cave, esercitando un atto di indirizzo verso quest’ultima su argomenti di competenza delle singole provincie. E’ stata approvata in corso d’opera, pensando di creare un nuovo quadro normativo senza più ostacoli per la realizzazione della discarica, anzi delle discariche, nelle ex-cave. Traducendo: per coprire atti esplicitamente fuori dalle norme, si approvano delibere per annullare la illegalità!

La ‘fantasia al potere’. Il caso dell’ARPA di Cremona

A metà novembre dell’anno scorso tutti noi, quelli contrari alla discarica di amianto di Cappella Cantone, avevamo cantato vittoria. Le misurazioni dell’altezza della falda acquifera fatte dall’ARPA di Cremona avevano stabilito che non venivano rispettati i famosi due metri di altezza fra il fondo della discarica e la falda per cui la Regione Lombardia aveva scritto a Cavenord che se non modificava il suo progetto entro dieci giorni questo sarebbe stato respinto. Evviva! Passano dieci giorni, passa un mese, due mesi. Tutto tace. Si scopre poi, PER CASO, solo perché un sindaco ha sollecitato la Regione, che sono state presentate in tempo utile (?) le modifiche, che queste consistono nell’aggiungere uno strato di m 1,40 di materiale isolante e che l’ARPA prosegue tranquillamente le misurazioni della falda “facendo finta” che esista questo strato aggiuntivo di terreno. Domanda alla giunta: perché non è stato subito reso noto che le modifiche erano state presentate? La normativa sulla trasparenza lo prevede.

Che esistano falde affioranti in quella zona lo sanno tutti senza scomodare i tecnici. Basta un semplice temporale per allagare l’ex cava Retorto e i torrenti e le rogge della zona facilmente esondano. Lo abbiamo documentato con foto più di una volta, nel settembre 2007 e nel febbraio 2009. Nel giugno 2010 si è verificato addirittura un ulteriore innalzamento della falda. Infatti dopo circa due mesi di forte siccità, in meno di sei ore di pioggia consecutiva l’area si è quasi completamente allagata. Ma per i tecnici dell’ARPA non è un problema, anzi per il dirigente dell’ARPA di Cremona che, guarda caso, è anche consigliere comunale di Cremona per il PdL, lo stesso partito di Formigoni, Rossoni ecc..

Il comportamento “schizofrenico” della giunta provinciale di Salini

Nel corso dei procedimenti per la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) la giunta Salini (PdL-Lega) esprime parere negativo al progetto di discarica di amianto di Cingia de’ Botti e positivo per quella di Cappella Cantone. Le sue motivazioni per respingere il progetto di Cingia de’ Botti: presenza di acqua effimera superficiale, situazione viabilistica (Strada statale Giuseppina) critica in termini di incidentalità, zona inserita nel piano faunistico e venatorio come zona di ripopolamento e cattura, presenza di aree circostanti individuate come DOP e IGP, sono in previsione due grandi progetti (un insediamento industriale e un circuito auto motociclistico).

Il sito di Cingia de Botti respinto e il sito di Cappella Cantone approvato dalla medesima giunta? Eppure a Cappella Cantone vi è un’ instabilità idrogeologica ben più grave di quella paventata a Cingia de’ Botti e vi è anche la presenza di fontanili; la situazione viabilistica è critica (strada statale Paullese), nelle vicinanze vi sono due stabilimenti agro-alimentari tra i più importanti in Italia, a 500 metri vi è una discarica di rifiuti solidi urbani in fase di post chiusura.

Da notare che il peso della giunta provinciale in un procedimento di autorizzazione ambientale è notevole e, difatti, la Regione respinge, giustamente, il progetto di Cingia de’ Botti e approva quello di Cappella Cantone.



Tadi, sindaco di Cappella Cantone, un uomo per tutte le stagioni.

Il sindaco Tadi, fino ad un certo punto, si è sempre dichiarato pubblicamente contro la discarica ma si è guardato bene, soprattutto prima delle scorse elezioni amministrative del giugno 2009, di rendere noto che già il 18 maggio 2009 aveva inviato agli uffici regionali della valutazione di impatto ambientale il suo parere tecnico non escludente con prescrizioni. E ancora: il comune di Cappella Cantone ha stipulato una convenzione con Cavenord nell’agosto 2009, molto prima che fossero rilasciate le autorizzazioni. Tadi sostiene che questo atto è stato firmato per il bene della sua comunità, peccato che non lo ha dichiarato subito, quando ancora gli altri sindaci lo ritenevano contro la discarica, ma solo quando il fatto è stato reso noto sulla stampa locale.



Cittadini contro l’amianto

d.ssa Mariella Megna

Giorgio Riboldi

Cremona, 30 novembre 2011

mercoledì 9 novembre 2011

Presidio contro la discarica di amianto domenica 13 novembre 2011 a Castelleone (CR), in piazza Borgo Isso, accanto alla Torre, dalle ore 9.30

Presidio contro la discarica di amianto domenica 13 novembre 2011 a Castelleone (CR), in piazza Borgo Isso, accanto alla Torre, dalle ore 9.30. La mobilitazione continua contro la discarica di amianto di Cappella Cantone (CR). FERMIAMOLI!


Continua la raccolta delle firme per presentare la petizione al Parlamento Europeo contro la discarica di amianto di Cappella Cantone (CR). Domenica 13 novembre saremo in presidio tutto il giorno a Castelleone dalle ore 9.30 in piazza Borgo Isso accanto alla Torre.
Invitiamo la popolazione a venire a trovarci al nostro gazebo dove troverà oltre che i moduli per firmare la petizione vario materiale informativo sull'amianto, lo smaltimento e sulla pericolosità della discarica di Cappella Cantone.
Sarà possibile firmare la petizione fino alla fine del mese di novembre.

Cittadini contro l'amianto della provincia di Cremona

sabato 29 ottobre 2011

raccolta firme a Cappella Cantone per presentare la petizione al Parlamento Europeo contro la discarica di amianto


Inaspettato risultato e grande successo politico nonostante la completa assenza dei partiti e degli ex consiglieri di minoranza.

Anche i cittadini di Cappella Cantone hanno dimostrato grande senso di responsabilità e autonomia partecipando in modo inaspettato alla raccolta firme per presentare la petizione al Parlamento Europeo contro la discarica di amianto che sarà realizzata nel loro comune e a loro va il nostro più sincero ringraziamento.
Raccogliere in poche ore il 10% di adesioni della popolazione di tutto il comune di Cappella Cantone il cui sindaco, lo ricordiamo, è l'unico amministratore di tutto il comprensorio favorevole alla discarica, è un risultato rassicurante ed importante.
Vogliamo ribadire l'importanza della nostra iniziativa perché l'adesione a questa petizione dimostra che la popolazione crede ancora nella possibilità di bloccare la realizzazione della discarica.
Non così possiamo dire di esponenti di partiti, ex consiglieri di minoranza a Cappella Cantone, che non si sono visti al nostro presidio, non hanno firmato la nostra petizione e vogliono istillare sfiducia e rassegnazione.
La mobilitazione continua invece, e a breve indicheremo le future iniziative che saranno tutte finalizzate ad impedire la realizzazione della discarica.
Precisiamo che siamo riusciti ugualmente a fare il banchetto perché ieri ci è stato comunicato che il sindaco, dopo “un attenta visione della delibera”, ha disposto che le spese per fare un banchetto per la raccolta di firme non sia di 45 euro ma di 70 centesimi.

Cittadini contro l'amianto

Cremona, 29 ottobre 2011

mercoledì 26 ottobre 2011

Le "forzature normative" di Formigoni e della sua giunta. Cronaca di un disastro annunciato. Fermarli è ancora possibile!

Alcune domande alla ditta Locatelli e le "forzature normative" di Formigoni e della sua giunta. Cronaca di un disastro annunciato. Fermarli è ancora possibile. Firma anche tu la petizione al Parlamento europeo. I prossimi appuntamenti

Continua la nostra mobilitazione contro la discarica di amianto di Cappella Cantone. I prossimi appuntamenti sono a Cappella Cantone sabato 29 ottobre dalle ore 9.30 di fronte al municipio, a San Bassano domenica 30 ottobre dalle 9.30 in piazza del municipio, Soresina lunedì 31 ottobre dalle 9.30 in piazza Garibaldi davanti al caffè Sorini. Inviteremo la popolazione a firmare la petizione al Parlamento Europeo contro la discarica di amianto di Cappella Cantone e continueremo la nostra informazione sulla pericolosità delle discariche. NON e’ vero che non c’è più niente da fare, e lo dimostreremo!

E’ interessante ripercorrere i fatti e misfatti che hanno portato alla criminale decisione della Regione Lombardia di autorizzare la discarica. Tante sono state le scorrettezze, le manipolazioni e le forzature che non fanno altro che avallare quanto andiamo dicendo da anni: è impossibile che non siano state date alla ditta delle garanzie che il loro affare da decine di milioni di euro sarebbe andato in porto. D’altra parte lo stesso Locatelli lo ha confermato in conferenza stampa che aveva avuto degli abboccamenti. Chi sono i politici che hanno parlato con Locatelli e Cavenord? Ma un’altra domanda ancor più inquietante dovrebbe essere posta: come è possibile che le autorizzazioni ambientali debbano avere sempre "i politici" come interlocutori indispensabili e non i tecnici, gli esperti e gli scienziati, come dovrebbe accadere seguendo la legge e la logica?

Cronaca di un disastro annunciato. Fatti e misfatti della storia della discarica di amianto di Cappella Cantone (Cremona)


Antefatto
Nel novembre 2005 la ditta Seraco presenta in comune di Cappella Cantone la richiesta relativa alla discarica di amianto, ma l’Opera Pia Robbiani, proprietaria del terreno si oppone alla vendita
I14 giugno 2007 Cavenord, che intanto ha acquistato la Seraco, firma un contratto di acquisto con un privato per il terreno adiacente a quello della Fondazione Pia Robbiani per 2 milioni e mezzo di euro, circa sei volte il valore di mercato e il 21 agosto fa domanda alla Regione Lombardia per realizzare la discarica in località Cascina Retorto
La strana storia del piano rifiuti
Nell’ottobre 2007 il Piano rifiuti della provincia di Cremona viene inviato in Regione. Non prevede discariche di amianto ma impone un vincolo di 5 km tra impianti di discarica. La Regione impone la cancellazione di questo vincolo (può avere qualche attinenza che tra il progetto di discarica di amianto nella ex cava Retorto e la discarica chiusa di rifiuti solidi urbani di Corte Madama ci sono solo 500 metri di distanza?). Questo è un fatto curioso perché è la stessa normativa regionale che lo prescrive! Nelle linee guida che la Regione Lombardia dà alle Province per la predisposizione dei piani rifiuti, pubblicate sul BURL il 15 febbraio 2008, vi è l’indicazione di stabilire alcuni limiti da rispettare nella localizzazione di nuovi impianti a discarica, in particolare una distanza minima dagli impianti già in esercizio esauriti o da bonificare. Vi è anche una specifica circolare del 6 agosto 2007 di Raffaele Tiscar, direttore generale Reti e servizi pubblica utilità e sviluppo sostenibile della Regione Lombardia, in cui invita le Province a prevedere nei loro Piani distanze minime fra discariche, esaurite o da bonificare.
Le delibere mai scritte o scritte "ad hoc"
Nel settembre 2009 la commissione ambiente regionale approva i criteri da applicare nella localizzazione dei siti che dovranno ospitare le discariche per rifiuti speciali. Il limite minimo di profondità della falda é fissato a 5 metri . Ma la commissione é solo consultiva, l’assessore competente per l’autorizzazione della discarica ignora questi criteri e l’argomento non verrà neppure trattato dal consiglio regionale (eh già, la falda nell’ex cava Retorto è a 50 centimetri!).
Avevamo sperato che il progetto della discarica di amianto si fermasse perché vi erano delle incongruenze con il piano cave. Ma ecco che arriva una nuova delibera, n.1594 del 20/11/2011, con cui la Giunta regionale, di fatto, esautora la provincia sul piano cave, esercitando un atto di indirizzo verso quest’ultima su argomenti di competenza delle singole provincie. E’ stata approvata in corso d’opera, pensando di creare un nuovo quadro normativo senza più ostacoli per la realizzazione della discarica, anzi delle discariche, nelle ex-cave. Traducendo: per coprire atti esplicitamente fuori dalle norme, si approvano delibere per annullare la illegalità!
La ‘fantasia al potere’. Il caso dell’ARPA di Cremona
A metà novembre dell’anno scorso tutti noi, quelli contrari alla discarica di amianto di Cappella Cantone, avevamo cantato vittoria. Le misurazioni dell’altezza della falda acquifera fatte dall’ARPA di Cremona avevano stabilito che non venivano rispettati i famosi due metri di altezza fra il fondo della discarica e la falda per cui la Regione Lombardia aveva scritto a Cavenord che se non modificava il suo progetto entro dieci giorni questo sarebbe stato respinto. Evviva! Passano dieci giorni, passa un mese, due mesi. Tutto tace. Si scopre poi, PER CASO, solo perché un sindaco ha sollecitato la Regione, che sono state presentate in tempo utile (?) le modifiche, che queste consistono nell’aggiungere uno strato di m 1,40 di materiale isolante e che l’ARPA prosegue tranquillamente le misurazioni della falda "facendo finta" che esista questo strato aggiuntivo di terreno. Domanda alla giunta: perché non è stato subito reso noto che le modifiche erano state presentate? La normativa sulla trasparenza lo prevede.
Che esistano falde affioranti in quella zona lo sanno tutti senza scomodare i tecnici. Basta un semplice temporale per allagare l’ex cava Retorto e i torrenti e le rogge della zona facilmente esondano. Lo abbiamo documentato con foto più di una volta, nel settembre 2007 e nel febbraio 2009. Nel giugno 2010 si è verificato addirittura un ulteriore innalzamento della falda. Infatti dopo circa due mesi di forte siccità, in meno di sei ore di pioggia consecutiva l’area si è quasi completamente allagata. Ma per i tecnici dell’ARPA non è un problema, anzi per il dirigente dell’ARPA di Cremona che, guarda caso, è anche consigliere comunale di Cremona per il PdL, lo stesso partito di Formigoni, Rossoni ecc..
Il comportamento "schizofrenico" della giunta provinciale di Salini
Nel corso dei procedimenti per la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) la giunta Salini esprime parere negativo al progetto di discarica di amianto di Cingia de’ Botti e positivo per quella di Cappella Cantone. Le sue motivazioni per respingere il progetto di Cingia de’ Botti: presenza di acqua effimera superficiale, situazione viabilistica (Strada statale Giuseppina) critica in termini di incidentalità, zona inserita nel piano faunistico e venatorio come zona di ripopolamento e cattura, presenza di aree circostanti individuate come DOP e IGP, sono in previsione due grandi progetti (un insediamento industriale e un circuito auto motociclistico).
Il sito di Cingia de Botti respinto e il sito di Cappella Cantone approvato dalla medesima giunta? Eppure a Cappella Cantone vi è un’ instabilità idrogeologica ben più grave di quella paventata a Cingia de’ Botti e vi è anche la presenza di fontanili; la situazione viabilistica è critica (strada statale Paullese), nelle vicinanze vi sono due stabilimenti agro-alimentari tra i più importanti in Italia, a 500 metri vi è una discarica di rifiuti solidi urbani in fase di post chiusura.
Da notare che il peso della giunta provinciale in un procedimento di autorizzazione ambientale è notevole e, difatti, la Regione respinge, giustamente, il progetto di Cingia de’ Botti e approva quello di Cappella Cantone.
Tadi, sindaco di Cappella Cantone, un uomo per tutte le stagioni.
Il sindaco Tadi, fino ad un certo punto, si è sempre dichiarato pubblicamente contro la discarica ma si è guardato bene, soprattutto prima delle scorse elezioni amministrative del giugno 2009, di rendere noto che già il 18 maggio 2009 aveva inviato agli uffici regionali della valutazione di impatto ambientale il suo parere tecnico non escludente con prescrizioni. E ancora: il comune di Cappella Cantone ha stipulato una convenzione con Cavenord nell’agosto 2009, molto prima che fossero rilasciate le autorizzazioni. Tadi sostiene che questo atto è stato firmato per il bene della sua comunità, peccato che non lo ha dichiarato subito, quando ancora gli altri sindaci lo ritenevano contro la discarica, ma solo quando il fatto è stato reso noto sulla stampa locale.

Molti sono i punti oscuri di questa vicenda che con il nostro esposto alla Magistratura e le nostre iniziative abbiamo cercato di chiarire. Sarà dura che la discarica si faccia!

Cittadini contro l'amianto della provincia di Cremona

Cremona, 26 ottobre 2011